La finestra di fronte
Ricordati di me
Il cuore altrove
L'ora di religione
Pinocchio
Il pianista
David di Donatello 2002
Lo
scorso 9 aprile all’Auditorium di Roma è andata in scena l’edizione 2003 del David di Donatello: trionfatore
assoluto degli Oscar
del cinema italiano, da quest’anno ancora più simili al modello hollywoodiano
grazie all’introduzione delle cinquine di candidati, è stato indubbiamente
Ferzan Ozpetek, già autore de Le fate ignoranti.
L’ultimo film del regista di origine turca, La finestra di fronte,
favorito d’obbligo della vigilia in virtù del record di undici nominations,
si è infatti aggiudicato ben cinque premi: miglior film, David postumo al
compianto Massimo Girotti in qualità di miglior attore protagonista, miglior
attrice protagonista (la sempre più brava Giovanna Mezzogiorno), miglior
colonna sonora (ad Andrea Guerra) e David Scuola. Se per Ozpetek è stato un
vero trionfo, il David 2003 si è rivelato fin troppo punitivo per Gabriele
Muccino, dato che Ricordati
di me, nonostante le nove nominations, non ha vinto neppure una
statuetta. I giurati del David hanno espresso invece verdetto favorevole per L’imbalsamatore
di Matteo Garrone – premi per la miglior sceneggiatura (scritta dallo
stesso Garrone con Massimo Gaudioso ed Ugo Chiti) e per Ernesto Mahieux
(miglior attore non protagonista) –, per El Alamein di Enzo Monteleone –
vincitore di tre statuette tecniche (miglior fotografia, montaggio e suono in
presa diretta) – e per Pinocchio di
Roberto Benigni, premiato per i costumi e la scenografia del compianto Danilo
Donati. La rosa dei vincitori si completa con il prestigioso David per la
miglior regia, attribuito a Pupi Avati per Il cuore altrove,
con la statuetta per la miglior attrice non protagonista, assegnata alla
bravissima Piera Degli Esposti per il suo ruolo ne L’ora di religione,
con il premio per il miglior regista esordiente, vinto da Daniele Vicari per Velocità
massima, ed al David per la miglior produzione, che per Respiro si è
aggiudicato con pieno merito Domenico Procacci, sicuramente il produttore
italiano più coraggioso e brillante degli ultimi anni. Il David per il miglior
film straniero è stato infine assegnato al grande Roman Polanski per Il pianista.
Voto
7-