Stripped
Bridges to Babylon
No security
Forty Licks
Gli Stones in concerto a Milano
Gimme Shelter
Beatles contro Rolling Stones
Se
vi chiamate Rolling Stones,
siete passati da protagonisti per oltre tre decadi di rock, avete inciso
decine di album, avete conquistato le charts di tutto il mondo e suonato
davanti a decine di migliaia di spettatori diventando un indelebile mito
transgenerazionale, allora l’unica cosa che probabilmente vi resta da fare è un
disco come Stripped, ovvero come esibirsi ‘nudi’, senza
parafulmini di sorta, in un piccolo club, davanti a pochi fortunati fans, per il puro piacere di
farlo. E magari suonando esattamente quello che vi va di suonare: qualche
classico – come l’apripista Street fighting man, la splendida ballata Wild
horses, le emozioni di Angie –, qualche gemma meno conosciuta e non
logorata dalle continue riproposte in concerto – ascoltare in merito la
contaminatissimo blues rurale di Shine a light, l’intrigante rock
ballad con venature soul The spider and the fly, ed il
dittico balladeer costituito da Let it bleed e Dead flowers
–, infine qualche cover (di blues, magari, in ossequio alle
origini della band) ed una bella sorpresa come Like a rolling stone
di Bob Dylan (nomen
omen, è il caso di dire), interpretata col giusto vigore da un Mick Jagger
in gran forma. Implacabile anche lo smalto dimostrato dalla chitarra di Keith
Richards, l’anima blues rock della band, che deve
essersi divertito non poco a rinverdire la vena dei primi Stones, che partirono
fin dagli esordi con una forte predilezione per le covers di blues
e R&B (il loro stesso nome è mutuato da una canzone del mitico Muddy
Waters): Stripped in tal senso renderà felici gli estimatori del
lato più black del gruppo britannico, proponendo non a caso la magnifica
Not fade away, la splendida ed essenziale Love in vain,
l’accattivante Sweet Virginia e la straordinaria chiusa con Little
baby di Willie Dixon, puro blues di sopraffina qualità al 100%. Il
risultato complessivo saranno le imperdibili quattordici tracce del miglior
disco firmato dai Rolling
Stones negli ultimi quindici anni, divenuti un quartetto proprio a partire
da Stripped, in seguito all’abbandono del veterano Bill Wyman,
uno dei padri fondatori, il bassista del gruppo
dalla prima formazione, qui sostituito con discreta efficacia da Darryl Jones.
Duplice teatro dell’operazione il Paradiso Club di Amsterdam e l’Olympia
Theatre di Parigi. Un album live da ascoltare e riascoltare,
assolutamente da non perdere.
Rolling Stones, Stripped [Virgin 1995]
Voto
8½