Rispolveriamo con colpevole
ritardo il terzo disco della première
dame Carla Bruni, classe 1967,
intitolato Comme
si de rien n’était, le cui royalties sono
state devolute in beneficenza. Dopo la parentesi di rilettura di celebri poesie
in lingua inglese di No promises,
l’ex
top model
torna ad incantarci con un album che assortisce
complessivamente quattordici tracce, dodici in francese, scritte da lei stessa
in collaborazione con il discusso scrittore Michel Houellebecq e con il cantante Julien Clerc, più due covers di You belong to me di
Bob Dylan e di un classico della canzone
d’autore italiana quale Il vecchio e il
bambino di Francesco
Guccini. Il disco però brilla più che altro per la produzione originale di Madame Sarkozy Bruni, che ha
nuovamente puntato su una matrice sonora fondamentalmente francese,
interpretata in punta di piedi da questa splendida cantante per diletto con il
suo inconfondibile stile vocale, essenziale ma di grande presa, all’occasione
perfino da brividi. All’uscita il disco fece un gran clamore per l’intrigante blues sentimentale Tu es ma came,
dal titolo francamente un po’ scandaloso per l’inquilina dell’Eliseo.
Ma Comme si
de rien n’était offre anche un buon numero di altri bijou: ad esempio la deliziosa
apripista Ma jeunesse,
di gioioso sapore beatlesiano, una piccola ed ipnotica magia come La possibilité d'une île,
un solare idillio come L’amoureuse, una ballata fuori dal tempo come Le temps perdu, l’insostenibile
malinconia di Déranger les pierres, o Je suis une enfant, marcata da un
hammond da brividi, o ancora L’antilope, o infine la bella Notre grand amour est mort, una ballata a pronta presa che sembra portare
il marchio di fabbrica del repertorio di Carla Bruni. Da provare.
Carla Bruni, Comme si de rien n’était [Naive 2008]
Voto
7 +