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  20/04/2024 - 03:30

 

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David Bowie
Addio Ziggy
Flash mob per ricordare a Roma, Firenze e Milano il Duca Bianco, nato a Londra l’8 gennaio 1947 e scomparso a New York il 10 gennaio 2016
Intanto escono Blackstar e The Next day in edizione deluxe. E la mostra David Bowie is gira il mondo

 




                     di Giovanni Ballerini


Palloncini bianchi, alcuni hanno portato qualche foto e tanti Lp, altri ascoltano e fanno sentire a chi è intorno la musica del compianto Duca Bianco dallo smartphone   e con quella accendono l’atmosfera, mentre un ragazzino, suona chitarra a tracolla inni senza tempo, come Heroes, Space oddity, Rebel rebel. Per una volta anche il rock ha qualche lacrima (e tanta gratitudine) da piangere. E non è certo un’eresia versarla per un grande artista come David Bowie, nato a Londra l’8 gennaio 1947 e scomparso a New York il 10 gennaio 2016. Ovviamente i modi per rendergli omaggio sono tanti. Uno dei più azzeccati anima i tre flashmob che sono stati organizzati in tre capitali italiane della cultura e della musica.
“E’ un’iniziativa spontanea” - sottolineato Walter Bianco, portavoce del fan club italiano di Bowie, che conta 2.636 iscritti -. Dopo aver coinvolto piazza del Popolo a Roma, si svolge il 16 gennaio 2016 alle 15, in contemporanea in piazza Santa Maria Novella a Firenze e alle Colonne di San Lorenzo di Milano”.
Una maniera sincera, spontanea, vera, per ricordare il grande Ziggy Stardust, l’ineffabile Starman, che in questi anni ci ha appassionato. Intanto la chiamata a raccolta dei fan è scattata su facebook: chi vuole può portare la chitarra per suonare, dedicare un look a David o indossare costumi bizzarri per ricordare il suo gusto per la provocazione: ognuno avrà modo di rievocare Bowie nel modo più vicino alle sue corde. Per colorare il suo carico di ricordi e di passione dell’intensità con cui il musicista inglese calcava ogni ribalta, anche quella della vita. Fino in fondo. Come testimonia l’ottimo album Blackstar, pubblicato l’8 gennaio 2016, per il compleanno dell’artista, 2 giorni prima di morire a NY. Ma non dai nostri cuori.
Nel rivedere la sera in cui il mondo ha appreso della sua morte, “Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (sometimes called Bowie 1973)”, il docufilm di D. A. Pennebaker che immortala l'ultimo fantastico concerto dell' Aladdin Sane Tour, nonché l'ultima esibizione di Bowie nei panni del suo alter ego (Ziggy Stardust) con gli Spiders from Mars al completo, all’Hammersmith Odeon di Londra nel 1973, un sacco di ricordi sono tornati a galla. E la sconfortante notizia della morte del grande David a 69 anni è stata addolcita (almeno per chi stava guardando quel tributo su Rai 5) dalla grandezza della sua musica, delle sue intuizioni che, a distanza di 43 anni da quel mitico concerto, saettano (non è una citazione futurista o bolidista, ma un riferimento al look che David sfoggiava per Aladdin Sane) ancora sorprendenti, inarrivabili, illuminate. Non c’è retorica che tenga. Se il migliore rock (ma anche punk, soul e persino jazz) ha in David Robert Jones un alfiere eccezionale, sarà duro trovare nel presente e nel futuro un talento anche solo paragonabile all’artista scomparso.
I fiorentini, che hanno sempre amato l’eleganza, la creatività e lo stile di Bowie lo hanno salutato con un flashmob pieno di affetto e colore. Amore ricambiato dall’uomo caduto dalle stelle, che, dopo aver frequentato la città nel 1987, ai tempi del suo fantastico Glass Spider tour, tornò a Firenze per celebrare un’occasione molto importante. David, che per l’occasione sfoggiava un ineccepibile abito nero, scelse infatti proprio Firenze per celebrare il matrimonio con la modella Iman Abdulmajid alla chiesa anglicana di San Giacomo in via de' Rucellai alle 16,30 del 6 giugno 1992. Il Duca Bianco e la Venere nera, festeggiarono poi con i loro ospiti (fra questi Yoko Ono, Thierry Mugler, Bianca Jagger, Bono degli U2, Steve Winwood)  con l’accompagnamento dell’Orchestra da camera fiorentina a Villa La Massa e un   po’ tutta Firenze gioì per l’onore che le due star avevano accordato a una città che, solo da pochi anni,   non era più la capitale indiscussa del rock Italiano, ma ancora un centro nevralgico della creatività italiana.
“Negli altri paesi avevano dei riferimenti fisici dove potersi riunire, come il quartiere Brixton a Londra o ad Hauptstrasse a Berlino, nell’appartamento dove Bowie visse dal 1976 al 1978 - spiega Bianco –. In Italia non avendo dei riferimenti fisici precisi abbiamo deciso di farlo nelle grandi piazze”.
Intanto esce un disco postumo di David Bowie, con un interessante ampliamento di "Blackstar", l'ultimo album dell'artista inglese, che viene ripubblicato in edizione deluxe. Anche per il lavoro precedente, The Next Day uscito nel 2013, è stata poi lanciata un'edizione extra, composta da tre dischi, con remix e bonus track. E la mostra David Bowie Is, che nel 2013 ha debuttato al Victoria and Albert Museum di Londra, che dal 14 luglio al 13 novembre 2016 è stata programmata, come unica data italiana, al MAMbo di Bologna e nel 2017 ha animato il Museu del Disseny a Barcellona, continua a mietere successi all ove the world. La prossima tappa è New York, che al Brooklyn Museum accoglie questa spettacolare ricostruzione dell'intera carriera di Bowie dal 2 marzo al 15 luglio 2018.

Voto 9 

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