Lorenzo 1999. Capo Horn
Il mio nome è mai più
Il grande boh
Lorenzo Live
Cancella il debito!
Il quinto mondo
Safari
Ora
Un vecchio adagio (purtroppo
anche una recente pubblicità) afferma che il premio consiste nel viaggio, in
altre parole non è importante dove si va, ma come si
percorre il tratto di strada. Si potrebbe aggiungere anche
con quali compagni di viaggio, nel caso di Lorenzo Cherubini da Cortona, in
arte Jovanotti, che nella sua
ultima fatica Safari (che
in swahili) è andato in giro per le sonorità del mondo incontrando gente come
il grande Ben Harper, o Sly & Robbie, Michael Franti degli Spearhead,
Giuliano Sangiorgi dei Negramaro o
Sergio Mendes.
Ne è venuto fuori un gran bel
viaggio, con una galleria di dodici incisive fotografie sonore che vanno
dall’apripista Fango (dove ha
messo la sua chitarra Harper, tra le altre cose) fino all’ombrosa e riflessiva
conclusione di Mani libere 2008 (che
regala uno strepitoso duetto con Michael Franti).
L’album nel complesso risulta variegato nel passaggio da una traccia all’altra ma
con una sorprendente compattezza complessiva ed il solito profluvio di idee di jovanottesca memoria, ravvivato peraltro da costanti cambi
di ritmo: si va dai pezzi insostenibili e cantautorali,
come ad esempio la splendida A te
(una ballata essenziale e da brividi), Come
musica o Innamorato, fino
a brani più orgogliosamente rock come la title
track (con un piccolo aiuto vocale di Giuliano Sangiorgi) oppure ombrosamente rap come le bizzarrie
verbali di Antidolorifico magnifico
o in una terra di mezzo tra hip hop e reggae
come l’ipnotica Temporale o
infine briosamente etniche come Punto
(con Sergio Mendes). Assolutamente imperdibile.
Safari [Universal 2008]
Voto
8