Max Gazzč
Alchemaya
L’originale progetto sintonico che fa dialogare i sintetizzatori con i 50 Maestri della Bohemian Symphony Orchestra di Praga
A Roma il 3 aprile al Teatro dell'Opera, per proseguire il 4 al San Carlo di Napoli, l'8 al Teatro dell'Opera di Firenze, l'11 al Teatro Arcimboldi di Milano, il 13 al Gran Teatro di Padova e il 14 all'Auditorium del Lingotto di Torino. In seguito uscirŕ l’album.
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"Mi piace giocare con la musica. E una forma
d’espressione archetipica con grandi passaggi emotivi, che la parola cantata riesce a sdrammatizzare. Credo che si possa essere seri facendo musica, senza essere seriosi”.
C’è chi lo considera un autentico istrione, chi un bizzarro performer, ma per Max Gazzè fare musica è soprattutto una questione di cuore, di sincera (e irrefrenabile) verve, nonché di una sensibilità. Non solo artistica. Fuori dal
comune. Max ha sottolineato il concetto nei concerti dedicati al suo repertorio
cantautorale: il disco d’oro per l’ultimo album per Universal Music “Maximilian” e il suo tour di 70 date (solo nel 2016), che ha conquistato il mondo, dall’America al Giappone, alla Cina). E lo ha ribadito abbracciando con gioia spesso e volentieri altre sperimentazioni. Come quella nel 2009 che l’ha visto rielaborare dal vivo la lezione dei Pink Floyd con la poliedrica Orchestra Nuovi Eventi Musicali.
Ma, in questi anni per il versatile cantante-bassista-compositore romano ci
sono stati anche intensi tributi a Robert Wyatt, ( The different you nel 1998)
tour e album nel trio all star romano Fabi Silvestri Gazze, collaborazioni con
tantissimi altri colleghi, session nelle variegate session Stazioni Lunari, organizzate da (e performate in compagnia di) Francesco Magnelli e Ginevra di Marco. La nuova scommessa vedrà
l’estroso cantautore e bassista capitolino alle prese con un originale
progetto live, che lui stesso definisce “sintonico”, in cui si
diletta con l’Orchestra sinfonica e i sintetizzatori. La performance si
chiama Alchemaya, è composto da un flusso di musiche originali alternate
a narrazioni (la voce è quella di Ricky Tognazzi) che citano
Giordano Bruno, la Bibbia, tavole sumeriche e i manoscritti di
Qumran. Lo show, che vede l’estroso outsider della canzone – vestito di nuovo, non come brocche del biancospino, ma con gli abiti
realizzati per l’occasione dal fashion designer Gianluca Saitto - duettare con la Bohemian Symphony Orchestra di Praga - composta da cinquanta strumentisti e diretta dal Maestro Clemente Ferrari - dopo la prima romana, arriva sabato 8 aprile all’Opera di Firenze (alle 21 - biglietti posti numerati da 20 a 60
euro). Il 10 sarà a Napoli, l’11 e 12 a Milano, ma guarda tutte le date del Alchemaya tour 2017.
“Alchimia è un termine che arriva dal
greco e significa “fondere”, che è quello che accade con la
combinazione fra i due mondi musicali di “Alchemaya” aggiunge
Gazzè. Ma c’è di più: un vero e proprio “concept”
che nasce dalla mia ricerca personale negli ultimi 20 anni su temi di storia, filosofia, fisica quantistica e dalla mia ricerca spirituale”.
“Alchemaya”, che diventerà in un secondo momento un album, dal vivo - viene proposto in due atti: il primo presenta
composizioni inedite (realizzate con il fratello Francesco) dai connotati mistici e intimistici, dove i processi e i simboli alchemici avranno un
significato materiale e contemplativo. La seconda parte, cambia invece registro,
proponendo un po’ il meglio dei successi di Gazzè riarrangiato in versione sintonica.
“Non mi preoccupo se Alchemaya piaccia o non
piaccia – ha commentato un soddisfatto Gazzé -. Per me ha un senso ed è quello l'importante".
Voto
8
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