"Se ci si pensa bene, in realtà basta fare mente locale sulle comunicazioni che ogni giorno diffondono (senza sosta) gli altoparlanti delle stazioni all’arrivo o in caso di transito
di un nuovo treno per rendersi conto che la linea la gialla è protagonista del messaggio che in generale si sente di più in giro”.
Non oltrepassare la linea gialla allora? Antonio
Aiazzi a quanto pare la pensa decisamente in maniera diversa. Per questo l’ex
tastierista e fondatore dei Litfiba ha voluto a intitolare proprio “Linea gialla” il suo primo disco da solista
appena pubblicato da Contempo Records, che dà il via alla collana Jurassic wave, un brand pensato per gli
artisti over 50 che hanno qualcosa di innovativo e interessante da dire oggi.
“Ho trovato nuovo terreno per appoggiarci la musica sopra – spiega Aiazzi -. La musica
è comunicazione e sono contento che dopo una riflessione ho avuto un idea precisa, che è poi vedere la musica da un’altra direzione”.
Linea gialla non è solo un nome indovinato per un album, ma una dichiarazione di intenti che
diventa chiara via via che scorrono le tracce di
questo lavoro decisamente contemporaneo.
“Una mattina mentre facevo colazione ad un tavolino in fondo ad un bar, mi sono di colpo reso conto che il fastidioso frastuono di tazzine, gente che rideva, ordinazioni, insomma
tutto il bazar sonoro che mi circondava aveva un senso … un andamento …
un moto … un significato … una sua logica. Mi sono messo a
registrare questo momento per poi riascoltarlo e montarlo su una traccia audio
al computer. Poi ho cominciato a stendere sopra della musica senza sapere bene
dove stavo andando e cosa stavo facendo. Ma facendo anche comandare un po’
quel piccolo caos”.
Il debutto solista di Aiazzi lambisce territori
nuovi (e se ne compiace), illuminando di intuizioni altre possibilità
espressive. A pochi mesi dallo scoccare dei fatidici sessanta anni, l’eclettico
e innovativo musicista fiorentino trova nell’elettronica, unita ad
armonie e ai rumori della città lo spunto per descrivere il presente in maniera del tutto personale e molto efficace. Per rendere l’idea anche dal punto di vista grafico c’è da sottolineare l'incontro l’artista Clet (Clet
Abraham nato in Bretagna il 2 ottobre 1966, ma da anni opera in Italia, soprattutto a Firenze, dove vive (negli ultimi tempi modificando con verve e grande ironia i cartelli stradali) che ha curato l’artwork per l'edizione limitata in 300 copie della versione in vinile di “Linea
Gialla” realizzata da Contempo.
“Dopo qualche anno di stop, la voglia di suonare è tornata facendolo con i
Litfiba nei concerti della trilogia e nel loro ultimo album e si è perfezionata partecipando alla nuova Eneide di Krypton e al live di live, NEAP (nulla è
andato perso), con Gianni Maroccolo – spiega Antonio Aiazzi nella cantina di Via De’ Bardi, dove è iniziata e si è perfezionata l’epopea Litfiba –
In questo album Firenze si racconta in maniera diversa: suoni ambientali, le voci dei fiorentini e quelle dei tanti turisti che la visitano senza sosta, raccontano storie. Rumori d’ambiente caratteristici, come quelli della tranvia, del dissuasore per volatili di Santa Maria Novella, delle tazzine e di macchine da caffè, ma anche i suoni di casa mia, sono stati registrati e
recitano, come uno strumento, una parte fondamentale nella partitura compositiva che ho realizzato in cui musica concreta ed elettronica si mischiano alla melodia. E’ un modo diverso di “sentire”
Firenze.
Voto
8
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