Charango
Fragments of freedom
Big Calm
Morcheeba's Portrait
I Morcheeba tornano in pista con Charango, animato come sempre
dalla splendida voce di Skye Edwards e dalle soffuse sonorità dei fratelli Paul
e Ross Godfrey. Il curioso titolo dell’ultimo album del trio
londinese non deve trarre in inganno perché, come molti altri gruppi in
questo periodo, anche i
Morcheeba hanno optato per un recupero delle proprie radici musicali,
tendenza peraltro assai in voga negli ultimi tempi, attuata dagli U2 fino agli Oasis. Il risultato
è, come immaginabile, di incredibile eleganza, per quanto un simile modus
operandi artistico – di fatto una lunga serie di variazioni sul tema – a
lungo andare prometta di indurre un'inevitabile sensazione di stanchezza.
L'apertura di Charango è
affidata alle atmosfere soft e vagamente jazzate di Slow Down, poi il premiato Morcheeba-sound
comincia a spiccare il volo (e con esso le corde vocali della sempre superba
Skye) con Otherwise, marcata da un
leggero retrogusto orientaleggiante. Aqualung,
al contrario di quanto ci si potrebbe attendere, non cita affatto i Jethro
Tull, bensì ci porta in un'isola sonora indefinita dalla parti degli anni
Ottanta. A ruota arriva Sao Paulo,
ovvero il primo incontro dei Morcheeba
con la bossa nova: ovviamente si tratta di un approccio sui generis,
contaminato con il jazz e lo swing, comunque funzionale e molto
intrigante. A questo punto i lettori attenti potranno legittimamente chiedersi:
ma il famigerato trip hop di cui i Morcheeba erano tra i capofila
che fine ha fatto? La risposta è contenuta nella title track, col
gentile apporto di Peacewon, uno dei classici brani riempitivi che il terzetto
inglese ha sempre utilizzato finora nei primi tre album (dunque perché non
continuare la tradizione anche nel quarto?). Come al solito il giochino
collaborazionista si rivela funzionale solo a tratti, o almeno quando è
coinvolta anche la voce della Edwards (come in Get Along,
per esempio, ancora con la complicità di Peacewon), che costituisce parte
integrante ed imprescindibile della musica morcheebica: non a caso il duetto
con Kurt Wagner in What New York Couples Fight
About (con Skye Edwards impegnata ai
cori) si rivela molto gradevole e la simbiosi tra trip hop e jazz
con Slick Rick in Women Who Lose Weight è
semplicemente deliziosa. Detto questo, è d'obbligo ribadire che i brani più
puristi restano i migliori: come la morbida Undress me now,
l'eterea Way Beyond o Public displays of affection, caratterizzata da un refrain
simil-western molto efficace, l'ultima gemma prima di chiudere le danze
con la strumentale The Great London Traffic
Warden Massacre. Complessivamente un bel disco: nonostante
di fatto non aggiunga niente di nuovo alla musica dei Morcheeba Charango è nettamente sopra la
media dei venti canori che spirano nell’etere radiofonico. La premiata ditta Edwards-Godfrey-Godfrey,
in arte Morcheeba, si conferma come una
delle realtà musicali più interessanti degli ultimi dieci anni.
Morcheeba, Charango [Wea 2002]
Voto
7½