Ormai sono sulla piazza da quasi trent’anni i cari vecchi Red Hot Chili Peppers.
Ma non hanno perso la voglia di condividere con il loro pubblico, soprattutto dal vivo, il loro caratteristico mix di funk, rap,
punk e rock. Lo dimostrano le accoglienze, il grande entusiasmo che sta registrando il loro tour mondiale dedicato al nuovo album e a grintosi successi senza tempo, che fino al 4 settembre 2012 tocca l’Europa, poi dopo qualche tappa in Israele e in Turchia, sbarca in
America (dal 23 settembre), per poi trasferirsi nel gennaio 2013 in Nuova Zelanda e in
Australia . Ma veniamo all’ultimo album. L’inossidabile band californiana (che ha vinto sette Grammy Award ed ha venduto oltre 65 milioni di dischi in tutto il mondo) era ferma da un lustro e che alla fine del 2009 aveva dovuto registrare la nuova fuoriuscita
del mitico chitarrista John Frusciante.
I’m with you è dunque il primo frutto di studio
dell’ultima formazione dei RHCP, che assortisce Anthony Kiedis, cantante e frontman del gruppo, il bassista Michael "Flea" Balzary, il batterista Chad Smith e il chitarrista erede di
Frusciante, ovvero Josh Klinghoffer. L’ultima fatica del gruppo di Los Angeles,
incisa sotto l’egida del produttore Rick Rubin, conta complessivamente quattordici tracce che nell’insieme dimostrano come la perdita
del chitarrista storico stavolta sia stata assorbita in modo più indolore,
anche perché Klinghoffer aveva già collaborato con Frusciante e riesce, di mestiere, a cavarsela. Per il resto provvedono al ritmo
i sempre ipnotici giri di basso del dinamico Flea.
L’album è un concentrato della premiata ditta RHCP: tanto funk, sprazzi di hard
rock, un pizzico di disco e qualche ballatona a
pronta presa. Si parte a tambur battente con
l’apripista Monarchy of roses,
dominata da un indiavolato ritmo disco che permane anche nella successiva Factory of faith, molto intrigante. Poi incombe immancabile una splendida ballata come Brendan's death song, forse il capolavoro assoluto di tutto l’album, che prende avvio in chiave acustica incamminandosi per un crescendo davvero irresistibile. Dopo una manciata di pezzi interlocutori (ma godibili) arriva anche il singolo di lancio dell’album,
ovvero l’ondivaga The adventures of Rain Dance Maggie, che ha peraltro dato spunto a un videoclip ispirato al beatlesiano Rooftop
Concert. Nella seconda parte del disco, che continua seguendo l’alternanza lento/movimentato della prima, ci limitiamo a segnalare almeno l’energica rock ballad Happiness loves company, che costituisce un dittico con la successiva Police station, davvero molto bella.
Un bel disco, che conferma la vitalità dei RHCP.
Red Hot Chili Peppers, I’m with you [Warner 2011]
Voto
8