Dal lontano 1994 ad oggi i Foo Fighters dell'ex Nirvana Dave Grohl hanno inciso sette
album imponendosi come una delle più convincenti band hard rock del periodo
post grunge. La loro fatica del 2011 s'intitola Wasting
Light ed è il frutto maturo della formazione, un quintetto che attualmente oltre allo stesso Grohl
(voce e chitarra) assortisce Chris Shiflett (chitarra), Pat Smear
(chitarra), Nate Mendel (basso) e Taylor Hawkins (batteria e percussioni). Wasting
Light è il primo disco d'inediti da quattro anni a questa parte, presenta una tracklist di complessive undici tracce e in cabina di
produzione si è avvalso dell’apporto di Butch Vig dei Garbage, già storico
produttore del celebrato Nevermind dei Nirvana. L'attacco del disco è a dir poco
emozionante: si comincia bruciando le polveri con la dirompente Bridge Burning, poi arrivano l'intensa Rope
e il power pop a pronta presa di Dear
Rosemary, cantata a due voci da Grohl con Bob Mould. Seguono a ruota le graffianti
White Limo e Arlandria, che poi cedono il passo ad un'intensa ballata a due anime (acustica ed elettrica) come These Days. La seconda parte del disco alterna rispettivamente Back & forth, ombrosa e tirata, quindi l'eterea A matter of time (forse il pezzo più FM di tutto l'album), la ruvida Miss the Misery, l'insostenibile I Should Have Known ed infine la sincopatissima Walk, che chiude il discorso, almeno per stavolta. Un bel disco dalle sonorità dinamicamente vintage, il che non stupisce dato che i Foo Fighters si confermano gruppo
dal vivo per eccellenza anche sul fronte delle incisioni: Wasting Light infatti è stato interamente registrato nel garage di casa Grohl utilizzando esclusivamente materiale analogico. E si sente, dato che il disco – suonato davvero a
meraviglia (i Foo Fithters sono una sicurezza da questo punto di vista) – ci riconsegna in pieno quel ruvido sound che ha fatto la fortuna del gruppo americano. Da provare.
Foo Fighters, Wasting Light
[Rca Records 2011]
Voto
7 +