Afrodita
La figlia della fortuna
Ritratto in seppia
La città delle bestie
Il mio paese inventato
Il regno del Drago d'Oro
Tra gli ultimi parti letterari di Isabel
Allende c'è un'opera che si presenta decisamente diversa dalla precedenti: si tratta di Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci che, pur essendo un libro scritto con la consueta verve della Allende, è un volume in cui la
scrittrice cilena si diverte a mescolare - quasi come in una sorta di
moderno prosimetro eroto-gastronomico - racconti e ricordi personali, aneddoti
e ricette afrodisiache. Dando la propria maturità come un fatto ormai
acquisito, l’autrice
di Paula, classe 1942, sul continuo
filo incrociato del rapporto cibo-erotismo, propone ricette, cataloga frutti ed
erbe proibite, racconta di filtri d'amore e di profumi e, tra una digressione e
l'altra, a tratti parla anche di sé, attingendo (come di consueto nei suoi
romanzi) gli spunti più diversi dalla propria storia personale. Un gradevole humour di sottofondo – quella sublime
capacità (tipicamente femminile) di non prendersi mai troppo sul serio -
costituisce l’ideale collante di questa simpatica
incursione nel mondo dell'eros (e
della cucina). Ampliando l'idea di base delle Ricette immorali di Manuel Vásquez Montalbán
la Allende ci offre uno spregiudicato viaggio negli allettanti meandri della
gola e della lussuria - a suo parere «gli unici peccati capitali che valga la
pena di commettere» -. L’ultima parte di Afrodita propone
una vera e propria raccolta di ricette, deliziose ma semplici da preparare,
anche in virtù dell’immediata reperibilità degli ingredienti: come nei libri di
cucina classici sono indicate tempi, dosi e modalità di preparazione, magari
con l’aggiunta dello scopo amoroso da raggiungere tramite il piatto.Isabel Allende, Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci, Milano, Feltrinelli (“Universale
Economica”), 2000; pp. 328
Voto
7+
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