Una vita esagerata
28 giorni dopo
Sunshine
The Millionaire
127 Ore

2057: il Sole sta morendo e dalla Terra, entrata in un rigido inverno solare che minaccia di portare l'umanità all'estinzione, l'astronave Icarus II viaggia verso la nostra stella. Dopo il fallimento, sette anni prima, della missione Icarus I, a tempi di record è stata allestita la seconda missione per riattivare il Sole morente gettando nel suo nucleo un'avveniristica bomba grande quanto l'isola di Manhattan che contiene tutto il materiale fissile disponibile sul nostro pianeta, l'ultima possibilità per assicurare un futuro alla nostra razza. A bordo dell'Icarus II viaggia un multietnico equipaggio di otto astronauti, ognuno con una precisa specializzazione, ma dopo mesi di vuoto cosmico non tutti hanno i nervi a posto, nonostante sia stata prevista a bordo la presenza di uno psichiatra – che non è messo benissimo neanche lui quanto ad equilibrio mentale, peraltro, dato che passa il suo tempo a contemplare il Sole attraverso schermature sempre più leggere –. La storia si tinge di thriller davanti a un imprevisto segnale di soccorso che pare arrivare nientemeno che dal relitto dell'astronave Icarus I, ancorata al largo del Sole (a quanto pare) da ben sette anni. Subito nasce spontanea l'idea di raddoppiare l'efficacia della bomba trasportata dall'Icarus II sommandola con l'ordigno similare installato a bordo della prima astronave, un progetto che sarà foriero di sviluppi inattesi e sventure in serie in un'escalation sempre più catastrofica. Davvero niente male nel complesso: l'approccio al genere fantascientifico è stato condotto dal talentuoso Danny Boyle tenendo un occhio rivolto a classici quali Solaris e 2001: Odissea nello spazio. Molto intrigante anche l'idea, che serpeggia nelle teste dei vari protagonisti, che loro stessi, esponenti di una razza nata su un pianeta generatosi dalla polvere stellare milioni di anni fa, debbano assicurare un futuro allo stesso sistema solare grazie alla scienza, quasi in una versione tecnologica del mito della Fenice che rinasce dalle proprie ceneri. Un bel film, nel complesso, ben recitato da un cast eterogeneo e multirazziale in cui spiccano un umbratile Cillian Murphy, ormai attore feticcio di Boyle, e la bella Rose Byrne. Nell'ambito di una sceneggiatura scritta in modo impeccabile stupisce un po' forse soltanto l'eccesso della presenza ostile che cattura la scena nel finale (quasi un abnorme rivisitazione di Alien), un dettaglio comunque che non rovina il risultato complessivo. Da provare, consigliato vivamente agli amanti del genere.

Voto 7