Una vita esagerata
28 giorni dopo
Sunshine
The Millionaire
127 Ore
L'amore vince sempre. Chi ha ammirato gli acidi suburbi inglesi in "Trainspotting", faticherà a
riconoscere la mano di Danny Boyle in questo romantico apologo sugli intrecci tra i labili cuori
degli esseri umani. Lasciate da parte le alterazioni della percezione, il regista in
A Life Less Ordinary guida lo spettatore in
una favola vera e propria, con i buoni ed i cattivi, dolce e sofferta, ambientata in un America vista
con occhi invariabilmente da europeo, fatta di strade ampie e di stazioni di servizio, di indifferenza
ed egoismo. Così Robert improvvisamente si ritrova sul lastrico, abbandonato dagli affetti più cari e
sostituito nel lavoro da un meccanico robot. Per l'intervento del destino (e di "qualcuno" che lo ha
scelto come cavia per un delicato esperimento), il suo cammino si incrocia con quello dell'algida
Celine, distinta figlia dell'ex-datore di lavoro. L'improbabile rapimento che ne segue è gravido di
immaginabili zuccherose conseguenze. Non sempre varcare l'oceano significa vendere l'anima al
diavolo: lasciare la natia terra d'Albione non toglie allo stile di Boyle i particolari più interessanti, una colonna sonora che si fa notare, l'uso magico dei colori che ingigantiscono i tramonti, le stanze soffocanti, le inquadrature insolite,
la sottile ironia che percorre ogni scena, la volontà di giocare con la storia ed i personaggi. Il
realismo alienato di "Trainspotting" si trasforma semplicemente in un sentimento delicato quanto
forte e deciso, che sfuma i propri contorni da romanzetto rosa in un emozionante gioco ad
inseguimento, che ha per posta un enorme cuore, rosso e palpitante. Possono gli uomini amare
ancora, si chiedono due angeli stralunati, e può il destino influenzare la vita di qualcuno in un
mondo che non lascia troppo spazio alle occhiate complici ? La risposta sta in un road-movie pieno
di colpi di scena, direttamente svelati con la bacchetta magica, di soprannaturali interventi, di
sguardi divertiti, dove risplende una magica scena di karaoke, proiettata improvvisamente fuori da
un musical in piena regola. Suonando uno spartito già ampiamente collaudato, Boyle affida gli
improvvisi scarti della narrazione ai brani musicali, selezionati con maestria, che si fondono con
l'immagine in maniera assolutamente perfetta, determinando, più che sottolineare, gli stati d'animo
dei protagonisti, il bisogno che essi hanno di cercare una provvidenziale uscita di sicurezza da una
vita che, in ricchezza o in povertà, può offrire ben poco, oltre al solito menù. Mai per meno di
questo, è la morale che precipita dai cascami del romanticismo. Ewan McGregor, dallo sguardo
sempre incredulo, e la magnetica Cameron Diaz, patinatissimi ed eleganti fino nel dettaglio, donano
i loro passi di danza agli eroi della vicenda, mentre Holly Hunter è un angelo imperdibile e
spettinato.Una vita esagerata - A life less ordinary, regia di Danny Boyle, con Ewan McGregor, Cameron Diaz, Holly Hunter, Delroy Lindo, Ian Holm; commedia; Usa; 1997; C.; dur. 1h e 41'
Voto
6