David di Donatello 2002
Il mestiere delle armi
Santa Maradona
Luce dei miei occhi
Brucio nel vento
L'uomo che non c'era
Dazeroadieci
David di Donatello 2001
I titoli di testa del film
d’esordio di Marco
Ponti (nessuna parentela col noto produttore e consorte della Loren) scorrono
mostrandoci una carrellata delle marcature più belle del pibe de oro sulle note di Santa
Maradona di Manu Chao (ai tempi dei Mano Negra). Poi comincia la surreale
storia di Andrea
– laureato in lettere con 107 in perenne ricerca occupazionale – e del
coinquilino Bart, critico letterario che copia le recensioni dai quotidiani di
provincia per firmarle e quindi rivenderle ad un giornale di Torino. Mentre
Andrea salta senza troppa convinzione tra un colloquio di lavoro e l’altro, gli
accade di incontrare la
bellissima Dolores, professoressa di lettere che sogna di diventare
attrice: ad ‘allietare’ le giornate senza scopo dei due protagonisti, sempre in
bolletta e con gli arretrati dell’affitto da pagare, c’è inoltre anche Lucia,
un’indo-partenopea abituata ad affliggere amici e conoscenti raccontando in
continuazione le tappe della sua travagliata storia sentimentale. L’incontro
tra Andrea e Dolores è un colpo di
fulmine a ciel sereno che ben presto si scontra con la dura realtà in virtù di
uno sgarro retroattivo della ragazza che il protagonista non riesce a mandar
giù: alla fine, tra un furto in libreria, infinite serie di partite a pelota
casalinga, deliranti conversazioni generazionali ed il ‘tossico’ ritorno del
(silenzioso) terzo inquilino, Santa Maradona si avvia
verso la tesa discussione in cui Bart affronterà lucidamente Andrea mettendolo
di fronte ad un (condiviso) problema di crescita. L’ennesima commedia sui
trentenni di casa nostra, ragazzi che non vogliono decidersi ad entrare una
volta per tutte nel mondo adulto (ma sanno di doverci comunque entrare):
nell’ottimo cast al fianco del sempre più bravo Stefano Accorsi si
contraddistingue Libero De Rienzo, semplicemente superlativo nella tirata
finale affidata al suo personaggio. Caustico e surreale sulla falsa riga del
prototipo Clerks,
il film di Marco Ponti (un debutto
invero ricco di verve) procede lungo un itinenerario a base di classici
cazzeggi giovanili, incerti approcci professionali ed infatuazioni
sentimentali, sempre sorretto da un parlato a ruota libera che diverte ma al
contempo scava nel profondo: Santa Maradona va segnalato anche per
l’originale struttura narrativa e per il notevole ritmo. Da non perdere: un possibile cult movie della generazione dei trentenni di casa nostra.
Santa Maradona, regia di Marco Ponti, con Stefano Accorsi, Libero De Rienzo, Anita Caprioli, Mandala Tayde; commedia; Italia; 2001; C.; dur. 1h e 30'
Voto
8