Finalmente la felicità
Io & Marilyn
Una moglie bellissima
Ti amo in tutte le lingue del mondo
Il paradiso all'improvviso
Il principe e il pirata
Il pesce innamorato
Fuochi d'artificio
Il ciclone: il fenomeno Pieraccioni
Il ciclone
Cominciamo
col dire che il sottoscritto non ha mai amato la tendenza di Leonardo
Pieraccioni a cercare nel pubblico il sorriso ‘facile’ servendosi delle
venature naturalmente affabili della parlata toscana. La rimostranza critica è
rivolta in particolare ai suoi due ultimi film, Fuochi d’artificio e
Il pesce innamorato,
basati entrambi su risate di sostanza prettamente ‘fonica’ e storie banalmente
surreali (o forse soltanto surrealmente banali) a livello sentimentale. Non
così succedeva ne I laureati, come pure (soprattutto) ne Il ciclone,
film non
stratosferico ma dotato di quel pizzico di magia perdurante in sottofondo fino
ai titoli di coda. Con Il
principe e il pirata se non altro sembra essersi conclusa la trilogia
pieraccioniana sui trentenni imbranati circondati da fidanzate sbagliate ma in
attesa della ragazza giusta, immancabilmente in arrivo con relativo lieto fine.
Stavolta per fortuna si tratta di una storia on the road - scritta di
consueto con Giovanni Veronesi –, basata su un’idea naïve ma tutto sommato
seducente: che succederebbe se al trentacinquenne perfettino e borghese
Pieraccioni capitasse di scoprire, così, all’improvviso, di avere l’illecito (e
banditesco) fratellastro Ceccherini? Più o meno Il principe e il pirata
sta tutto qua: la
storia prende avvio con il funerale (fasullo) del padre di Leopoldo, timido
maestro elementare che apprende dal (presunto) defunto genitore, scommettitore
incallito – ha inscenato il tutto per sparire e non pagare sei miliardi di
debiti -, che la sua eredità (un’antico dipinto del valore di 250 milioni) lo
aspetta a Saint Vincent, dove sarà immediatamente convertita in denaro
frusciante. Dovrà però dividere la somma con uno sconosciuto fratellastro:
Melchiorre, detto “Gimondi” perché concepito durante l’arrivo iridato
dell’idolo paterno, già intravisto
di sfuggita da bambino, vestito da pirata durante un carnevale in cui lui
indossava il solito costume da principino. Assorbita la notizia, Leopoldo
scende in Sicilia al carcere palermitano dell’Ucciardone per prendere
Melchiorre e, approfittando di cinque giorni di licenza, recarsi con lui a
Saint Vincent per incassare l’eredità. Il viaggio che ne segue sarà l’occasione
per scoprire i lati inediti del fratello ritrovato: borseggiatore incallito –
ruba perfino il portafoglio al suo mito, il mago Silvan – ma inaspettatamente
religioso - in realtà va in chiesa per scassinare le cassette delle elemosine
-, affettuoso (è assai devoto ad un boss napoletano) e, a modo suo, simpatico
(riesce a riavvicinare Leopoldo con la bella ex moglie). Nel viaggio verso
Saint Vincent, Leopoldo è costretto suo malgrado a pernottare in una villa di
camorristi, a fare il corriere per il fratello (nonché messaggero d’amore per
una bella ex fidanzata di colore), passando tra un’avventura e l’altra in
direzione del finale a sorpresa. A Il principe e il pirata
rispetto alla produzione recente di Pieraccioni
bisogna riconoscere il pregio di una certa freschezza di fondo, inoltre il
co-protagonista Ceccherini, lanciato a briglia sciolta nell’improvvisazione,
mostra di trovarsi a suo agio e spesso diverte. La storia, certo, è un po’
scontata e lascia un retrogusto di dejà vu, i dialoghi non sono molto
originali, ma nel complesso il film funziona e risulta piacevole, per quanto
Pieraccioni non riesca ad esimersi dal suo classico monologo interiore (né
dall’usuale happy ending): il giovane regista toscano
ha insomma diretto la sua pellicola più ‘realistica’ introducendo qualcosa di
nuovo nella sua monocromatica filmografia. Degna di rilievo la sequenza in cui
Pieraccioni e Ceccherini s’incontrano e s’intendono al primo sguardo
confrontando le rispettive calzature. Da rilevare anche la colonna sonora
firmata da Edoardo
Bennato, in particolare Puramente
casuale, il contagioso e ruspante rock che chiude il discorso.Il
Principe e il Pirata, regia di Leonardo Pieraccioni, con Leonardo Pieraccioni,
Massimo Ceccherini, Luisa Ranieri, Melanie Gerren; commedia; Italia; 2001; C.;
dur. 1h e 40’
Voto
6+