Nirvana
Denti
Amnèsia
Io non ho paura
Quo vadis, baby?
Come Dio comanda
Happy family
Mediterraneo
I
temi della fuga e del rifiuto alle convenzioni borghesi sono sempre stati
componenti primarie della filmografia di Gabriele
Salvatores, non fa eccezione Amnèsia, che intreccia le storie di tre
atipiche famiglie residenti nell’isola di Ibiza. Il plot,
ambientato ai giorni nostri, è incentrato appunto sulle vicende dei personaggi
del variegato cast, che s’intrecciano, talora s’incrociano o certe volte si
sfiorano appena, più o meno come accadeva in Traffic
di Steven Sodenbergh: il Leitmotiv di Amnèsia, come in Ronin di John Frankenheimer,
è una valigetta dal contenuto non misterioso ma sicuramente scottante e
prezioso, in grado di cambiare una vita in meglio come pure di causare
rischiosi inconvenienti. Le famiglie protagoniste, come abbiamo già annunciato,
sono abbastanza particolari. C’è Sandro,
regista di film pornografici, che attende la visita di una figlia
diciassettenne che praticamente conosce solo per comunicazioni intercorse
per telefono o posta elettronica, una figlia che ignora la professione del
padre, e sta recandosi da lui perché è rimasta incinta. Poi troviamo la coppia
multietnica formata dall’italiano Angelino e dalla bella spagnola Alicia,
gestori di un bar sulla spiaggia e desiderosi di un figlio che pare non
arrivare mai. Quindi il capo della polizia locale, Xavier, vedovo e padre di un
figlio davvero difficile da gestire: violento, tossicodipendente e pronto a
sfruttare cinicamente l’unico segreto compromettente del genitore. Infine la
malinconica Virginie, gestrice di un ristorante, una donna che sognava di
girare il mondo in barca con il marito Vicente, finito in carcere per traffico
di droga. La valigetta compromettente (contiene quattro chili di cocaina)
finirà nelle mani di Angelino che goffamente tenterà di venderla per
conquistarsi un futuro migliore, ma si ritroverà inseguito da narcotrafficanti
insulari e da un grasso americano incaricato di ritrovarla, un malavitoso
disilluso e chiuso ai contatti locali per incomunicabilità linguistica. La
sottotrama gangsteristica alla Tarantino
farà convergere le vicende di tutti i personaggi nella discoteca che presta il titolo al film.
I principali punti d’interesse di Amnèsia consistono negli artifici
registici orchestrati da Salvatores – lo schermo diviso in quadranti che
seguono più personaggi, in voga negli anni Settanta – ed in alcune efficaci
soluzioni narrative – come riprendere la storia da prospettive diverse –. Una pellicola tutto sommato
divertente, ma Marrakech Express e Mediterraneo erano davvero
un’altra cosa...Amnèsia, regia di Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono, Sergio Rubini, Martina Stella, Alessandra Martines, Bebo Storti, Maria Jurado, Juango Puigcorbé, Ruben Ochandiano, Ian McNeice; commedia; Italia; 2001; C.; dur. 1h e 55'
Voto
7-