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  28/03/2024 - 09:21

 

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Jonathan Coe
La casa del sonno
Milano, Feltrinelli, 1998; pp. 307
Studio, amore & narcolessia

 




                     di Paolo Boschi


Circolo chiuso
La banda dei brocchi
La casa del sonno
L'amore non guasta
La famiglia Winshaw


Nato a Birmingham nel 1961, Jonathan Coe ha alle spalle due biografie dedicate a James Stewart e Humphrey Bogart, oltre ad un pugno di romanzi tra cui l’affresco d’ampio respiro de La famiglia Winshaw. Protagonista indiscusso de La casa del sonno è un centenario immobile di Ashdown, una costruzione in pietra intorno alla quale finiscono per gravitare i destini dei personaggi del romanzo. La storia è articolata su due distinti livelli temporali che si intrecciano di continuo creando un gioco ad incastri condotto sempre in modo impeccabile. Coe comincia presentandoci i personaggi da studenti, agli inizi degli anni Ottanta, col loro bagaglio di sogni, passioni e stranezze: da Gregory - che studia medicina e spia il sonno degli altri - a Terry - studente di cinema, che dorme quattordici ore al giorno e sogna di dirigere un film con cinquant'anni di riprese -, da Veronica - una femminista gay appassionata di teatro - a Sarah - che confonde i suoi sogni iperrealistici con gli eventi veri e propri -, fino al timido Robert - innamorato in modo irreversibile di Sarah e disposto a tutto per conquistarla -. Dodici anni dopo i ragazzi sono diventati adulti, e sono profondamente cambiati: le vie del destino li riportano tutti verso la vecchia casa di Ashdown, diventata un importante centro di ricerche sul sonno e diretta da Gregory: vi ritorna Terry, diventato un noto giornalista cinematografico freelance ma incapace di dormire da anni. Ed alla fine vi convergeranno anche le strade di Robert e Sarah, in un notevole finale a sorpresa, stupefacente assioma su dove è possibile spingersi in nome dell’amore. La casa del sonno è un romanzo strutturalmente complesso in cui i fili narrativi delle varie sottotrame sembrano avanzare implacabili quanto indipendenti l’una dall’altra pagina dopo pagina, mosse in apparenza soltanto dal caso e da uno stupefacente sistema di ricorsi biografici, in realtà pilotate da una maestria letteraria di cui sentiremo parlare ancora a lungo.

Jonathan Coe, La casa del sonno, Milano, Feltrinelli, 1998; pp. 307

Voto 8 

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