Francesco Sapone
E di sorpresa abbiamo 40 anni (Ora solo io ora)
Come un romanzo generazionale, la carriera dei Casino Royale
Round Robin Editrice, 2006, Collana Fari, 8 euro, pp.120, ISBN 88-901480-6-3, con intro di Alioscia e postfazione di Andrea Mi
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Ognuno ha la sua colonna sonora. Non
importa tenere l’ipod eternamente attaccato alle orecchie, spesso la vita va comunque
a tempo di musica. Lo dimostra in maniera convincente “ E di sorpresa
abbiamo 40 anni (Ora solo io ora)”, l’avvincente e singolare biografia –
romanzo in cui Francesco Sapone passa in rassegna per la Round Robin Editrice la storia
musicale dei Casino Royale e quella di una generazione che aveva venti anni alla
fine degli anni Ottanta. Per loro fa da testimonial l’autore Francesco Sapone,
per gli altri un gruppo che dal 1987 non ha mai smesso di sperimentare. I Casino Royale hanno infatti suonato
(con successo) lo ska prima di tutti in Italia, poi hanno fatto da apripista
per l’hip hop e il rocksteady nazionale, per l’elettronica, sono stati un
ingranaggio perfetto per il suono della scuola di Bristol, per la drum’n’bass e
infine per la club culture tricolore. Soul of Ska (Vox Pop, 1988), Jungle Jubilee (Kono Records, 1990), Ten
Golden Guns (Unicorn, 1990), Dainamaita (Black Out, 1993), Sempre più vicini
(Black Out, 1995), 1996: Adesso! (Live
- Black Out, 1996), CRX (Black Out, 1997), poi una pausa, un momento sin troppo
lungo (per noi fan da sempre della band) di riflessione, che ha coinciso con il
cambio di casa discografica, l’esplorazione delle potenzialità del web,
progetti diversi, come i Royalize (Aliosha alla
voce e Pardo alla programmazione) e finalmente a fine 2006, “Reale” (V2 Records,
2006) con cui la band, ormai da tempo orfana di Giuliano Palma (che ha fondato the Blubeaters), torna a specchiarsi alla
grande nella contemporaneità con una musica talmente avanti da essere “Reale” e
allo stesso tempo innovativa.
Detto questo, è impossibile non
notare che nei libri che parlano di musica, nelle biografie dedicate a un
artista o a un gruppo, di solito ci si limita a una dissertazione sui fatti e
le note, al limite sui generi o sui movimenti del periodo. La genialità di
Sapone sta invece nell’aver allestito una storia musicale che si intreccia alla
storia personale dell’autore. Ne deriva un libro che descrive (assolutamente da
dentro) i contesti e le passioni in cui è nata questa musica, che abbina amori
e disillusioni a momenti musicali, la carriera dei Casino a quella di Sapone
che da studente fuori sede a Firenze, si ritrova avvocato nella natia Calabria.
Per fortuna che c’erano gli amici Royale a tenergli compagnia: è la musica del
gruppo milanese a dare senso e motivazione ai tanti dubbi di un professionista
atipico, è l’amicizia con i componenti della band a far volare la fantasia e l’umore.
Non era facile condensare tante emozioni quotidiane in 120 pagine. E invece,
alla fine questo piccolo grande libro mantiene quello che promette: un viaggio
emozionale fra l’adolescenza e la maturità, senza false enfasi, ma con tante
argomentazioni (assolutamente condivisibili) per descrivere il quotidiano. Il
libro, che vanta anche l’introduzione del vocalist Alioscia Bisceglie e la
postfazione del poliedrico Andrea Mi (apprezzato speaker e Dj di Controradio e direttore artistico del Festival del minuto)
riesce insomma a narrare meglio di tanti saggi, accanto alla storia dei Casino
Royale, la transizione creativa dalla fine degli anni Ottanta ai giorni nostri,
la vita (anzi le vite) da musicista, ma anche quella di tanti fan, non per
forza fanatici, ma anzi ben calati nella realtà, che vivono ogni giorno
guardandosi intorno, con la musica per amico e tanti pensieri in testa.
Voto
8
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