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  27/04/2024 - 08:28

 

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Jonathan Coe
L'amore non guasta
Milano, Feltrinelli, 2000; pp. 187

 




                     di Paolo Boschi


Circolo chiuso
La banda dei brocchi
La casa del sonno
L'amore non guasta
La famiglia Winshaw


E’ un grande tessitore di trame relazionali Jonathan Coe, classe 1961, nato a Birmingham, laureatosi prima a Cambridge e poi a Warwick e quindi stabilitosi a Londra: il suo esordio letterario è datato alla metà degli anni Ottanta, in Italia ha destato impressione prima con il poderoso affresco de La famiglia Winshaw e quindi con i destini incrociati de La casa del sonno. L’amore non guasta risale al 1989 e dunque precede le sue opere più mature. Il romanzo conferma che Jonathan Coe ha le ambientazioni universitarie incise a caratteri cubitali nel suo Dna prosastico: protagonista della storia è infatti un laureato fuoricorso, Robin, che da anni sta lavorando ad una tesi di dottorato della quale nessuno ha mai visto una sola pagina, neppure un rigo, un personaggio sospeso a mezzo tra la tarda adolescenza studentesca e l’incipiente maturità, un eterno studente disperatamente intenzionato a dilatare la propria stasi curricolare il più a lungo possibile. E’ un romanzo sorprendentemente complesso per la sua relativa brevità Il mio amore non guasta: da una parte ritroviamo la trama rettilinea che ci dipana il presente del protagonista e lo strano problema giudiziario che di recente gli è cascato addosso all’improvviso, dall’altra ci sono quattro dei ‘suoi’ strani racconti, inserti metanarrativi al plot principale che chiosano ed aprono la valvola dell’immaginazione sul carattere del protagonista, i suoi sogni e le sue sopite speranze. Perché, per quanto riguarda Robin, non di solo stasi accademica si tratta, ma anche di stasi biografica – vive nel ristagnante e chiuso ambiente universitario, che gli va stretto perché concepito per generazioni più verdi e perché non sono in vista sbocchi di carriera per lui – e sentimentale, dato che non sa decidersi a dare avvio alla relazione con una giovane ragazza indiana, ancora scottato perché la sua amata dei vent’anni ha scelto di sposare il ‘tranquillo’ comune amico incapace di grandi sbalzi di fantasia, ma affidabile. La stringente direzione che Jonathan Coe sa imprimere alla vicenda è accompagnata da quel vago sentore di storia predestinata che affiora dai quattro racconti interni, che ci conducono per mano verso il finale del romanzo, annunciato ma non meno sorprendente. Rispetto alle successive prove narrative ne L’amore non guasta si respira la stessa atmosfera studentesca e post-studentesca poi diventata il marchio di fabbrica della narrativa di Coe: se l’ambientazione è perfettamente riuscita, lo stesso non può dirsi di una storia interessante sotto il profilo strutturale ma non abbastanza intrigante.

Jonathan Coe, L'amore non guasta, Milano, Feltrinelli, 2000; pp. 187

Voto 7 

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