Demasíado Corazón
Punti di fuga
In ogni caso nessun rimorso
Ribelli!
Mastruzzi indaga
Che Pino Cacucci simpatizzasse per i sognatori, gli eroi dell'utopia ed i ribelli in genere lo dimostra la maggior parte della sua produzione narrativa: dal killer per bisogno di Punti di fuga agli strani protagonisti di Outland rock, dal bancario desaparecido di Puerto Escondido (con il suo inseguitore, commissario corrotto ma di buon cuore), dai personaggi travagliati di Demasíado Corazón fino alla biografia romanzata dell' anarchico Jules Bonnot di In ogni caso nessun rimorso. In Ribelli!, raccolta di tredici racconti per altrettante storie di rivolta o di fuga, Cacucci, da sempre intrigante scrittore del Messico come terra di frontiera, ha 'estremizzato' una delle sue tematiche privilegiate di riferimento: tutti i personaggi di cui il narratore bolognese ha scelto di raccontare per questa volta sono infatti ribelli 'puri', eretici perfino rispetto alla linea di chi la rivoluzione ha finito per vincerla, raggiungendo il potere costituito, scrivendo una pagina della storia ufficiale e finendo per tradire lo spirito originario della rivolta - in ossequio alla nota frase di Germán List Arzubide che "la cosa peggiore che possa accadere a un rivoluzionario è vincere la rivoluzione" -. I ribelli di questa raccolta sono eroi mitici che hanno combattuto contro la dittatura, l'ingiustizia in senso lato, contro ogni tipo di colonialismo, insofferenti a regole e compromessi, inadatti ad una blanda forma di opposizione politica, uomini e donne che non si sono rassegnati, alla fine perdenti ma non 'vinti', e che per la loro irriducibilità sono stati colpevolmente cancellati dai testi ufficiali, in un tentativo di ucciderne lo stesso spirito di rivolta: per questo Cacucci ne ricostruisce i ritratti e ne racconta le gesta cadute nell'oblio della storia. Ribelli! si apre con le beffe organizzate dalla primula rossa Silvio Corbari, partigiano in prima linea nella lotta ai nazifascisti, per chiudersi con Jim Morrison, rockstar e poeta che finì per autodistruggersi come estrema forma di ribellione allo shobiz, che tutto fagocita ed uniforma, diventando invece un'icona intergenerazionale. In mezzo scopriamo altre figure memorabili: dall'ingiusta odissea di Sacco e Vanzetti alla lotta e morte di Irma Bandiera durante la Resistenza; dalla rivolte di Tupac Amaru e di Jacinto Canek, detto il Serpente Nero, all'amicizia tra Pancho Villa e l'americano John Reed; dal geniale ladro Alexandre-Marius Jacob - che col ricavato delle rapine finanziava il movimento anarchico ed ispirò allo scrittore Maurice Leblanc il personaggio di Arsenio Lupin - al contagioso sorriso di Camilo Cienfuegos; dalla lotta antifranchista di Francisco Sabaté detto "Quico" fino a Tamara Bunke detta "Tania la guerrigliera", cresciuta in Argentina da famiglia tedesca e morta prima dei trent'anni lottando al fianco di Ernesto "Che" Guevara per la libertà dei popoli latinoamericani.
Pino Cacucci, Ribelli!, Milano, Feltrinelli, 2001; pp. 184
Voto
7