Demasíado Corazón
Punti di fuga
In ogni caso nessun rimorso
Ribelli!
Mastruzzi indaga
Torna in una nuova edizione della Feltrinelli In ogni caso nessun rimorso, la biografia romanzata di Jules Bonnot firmata con dovizia di dettagli storici da Pino Cacucci e già edita per la prima volta da Longanesi nel 1994. Il narratore bolognese, classe 1955, assiduo viaggiatore tra la capitale felsinea e l’America Latina, si era già dimostrato un ottimo biografo in Tina (1991), un volume sulla vita di Tina Modotti. Cacucci ci racconta la vera storia di Jules Bonnot partendo (con felice mossa narrativa) dalla fine, con la serrata scena dell’assedio agli ultimi esponenti della famigerata banda Bonnot, un gruppo di anarchici che avevano terrorizzato Parigi nei mesi precedenti, causando una feroce repressione antiproletaria. Siamo a Choisy-le-Roy, nei sobborghi parigini, domenica 28 aprile 1912; in un palazzo semi-distrutto dai ripetuti colpi da fuoco delle forze dell’ordine, Jules Bonnot ripulisce un foglio dalla polvere che brulica nell’aria e comincia a scrivere il suo ultimo messaggio: "Avevo il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso" Ad un dipresso il protagonista metterà fine alla sua vita e ad una situazione senza ritorno. E a ruota ripercorriamo la sua triste e romantica storia ripartendo dal 1891: un Jules Bonnot quindicenne, impegnato in un disumano lavoro in fabbrica, apprende che nella società il potere è in mano ai padroni ed ai loro mastini. Un timido tentativo di rivendicare i propri diritti gli attira addosso un’accusa (del tutto ingiustificata) di furto: un’etichetta che lo seguirà come un’ombra per tutta la vita. Pino Cacucci passa in rassegna le (sfortunate) fasi della tormentata vita di Bonnot alternandosi a buon ritmo con gli altri personaggi che incroceranno la sua strada: il brigante italiano Giuseppe Sorrentino (meglio noto come Platano), l’intellettuale Victor e la moglie Rirette, gli anarchici Octave e Raymond, ed infine la bella Judith Tollon, l’amante di Jules. In ogni caso nessun rimorso documenta il graduale approccio del protagonista alla lotta armata contro il potere costituito, ultimo atto della variopinta esistenza di un sognatore quasi destinato alla sconfitta per statuto. Pagina dopo pagina seguiamo Jules Bonnot, dopo l’esperienza operaia, far carriera come militare, quindi sposarsi e tentare di metter su famiglia, appassionarsi alle automobili e diventare meccanico, quindi autista di Sir Arthur Conan Doyle, il contrastato autore di Sherlock Holmes. Il continuo infrangersi del sogno di una vita normale lo spingerà a diventare il primo rapinatore motorizzato della storia ed un anarchico sicuro di dover traumatizzare l’odiata borghesia a tutti costi, provocando il caos ed il massimo clamore possibile. E, nonostante la fine sia nota a priori, la storia di questo romantico antieroe moderno si rivela avvincente fino all’ultima pagina.
Pino Cacucci, In ogni caso nessun rimorso, Milano, Feltrinelli, 2001; pp. 310
Voto
7½