Dal 20 al 23 giugno 2002 alla Fortezza da Basso di Firenze si tiene l'edizione N. 62 di Pitti Immagine Uomo, la manifestazione che apre il calendario del settore, che propone la presentazione in anteprima delle collezioni di abbigliamento maschile e di accessori per la stagione primavera/estate 2003.
La manifestazione organizzata da Pitti Immagine e promossa dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, nella scorsa edizione ( la 61° di gennaio 2002) ha ospitato 24.449 compratori contro i 24.132 del gennaio 2001 (+1.3%), di cui 7.117 esteri (+11.2%) provenienti da quasi un centinaio di paesi di tutti i continenti: questi i risultati della. Un appuntamento, non dimentichiamolo, che ha avuto luogo nel cuore di un periodo segnato da paure e incertezze; e che nondimeno ha segnato per il quinto anno consecutivo un aumento relativo ai compratori, che vedono la percentuale estera salire al 30% del totale (erano il 22% nel 1998). Ma veniamo ai dati di questa edizione che si svolge su una superficie di spazi espositivi di 55.060 mq, e ospita 669 aziende e 756 marchi, dei quali 252 (33.4% del totale) esteri. 48 nuovi ingressi, 16 rientri.
Ma soprattutto questa volta Pitti Immagine torna a specchiarsi nella sua città: organizzando mostre ed eventi di grande novità, non realizzati solo per fashion victims o addetti del settore. Ma per il rilancio in chiave contemporanea di Firenze. Siamo ovviamente parlando di Intermission 1 Hedi Slimane, The Cremaster Cycle e dell'evento della Fura dels Baus in Piazza Pitti, un bagno di folla e di emozioni che ha dato il via ufficialmente alla fiera.
Anche questa volta il "made in Pitti" è organizzato in varie sezioni (9, cioè: Pitti Uomo, Futuro Maschile, Uppercasual, Affinità Elettive, L'Altro Uomo, Fashion/Design, Ynformal, Sport & Sport, Urban Panorama): ambienti caratterizzati da arredo, soluzioni espositive che ne delineano l'appartenenza, rispecchiando la molteplicità degli stili contemporanei e soprattutto mettendo a confronto i due grandi mondi della moda maschile: il formale/ e l'informale. Due aree dello stile che stanno trovando sempre più punti di contatto, individuando linee evolutive che portano l'abito a essere sempre più linguaggio, emozione di stile, grazie a una ricerca stilistica sempre più sofisticata e sfaccettata. Da segnalare il coinvolgimento di artisti, architetti e designers che stagione dopo stagione sono stati chiamati a lavorare sulla comunicazione e sull'identità delle singole sezioni: vale la pena di ricordare Aldo Cibic, Lucy Orta, Bless, Nucleo, Matali Crasset, Ultrapop, il gruppo A12. Per il prossimo giugno gli interventi saranno: a Urban Panorama Urban Jungle, del gruppo di designer eBoy (attivo tra Berlino e New York), in collaborazione con lo Studio e alla sezione Ynformal Soft Cell, una installazione di Luisa Cevese.
Voto
8