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  25/04/2024 - 19:44

 

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Pitti Uomo 2001
Edizione 59
Il reportage di Scanner 2001/02
Sulla presentazione in anteprima delle collezioni di abbigliamento maschile e di accessori

 




                     di Giovanni Ballerini


Concreto e scevro da leziosaggini, l'abbigliamento maschile e di accessori per la stagione autunno/inverno 2001/02 è stato presentato a Pitti Immagine Uomo in anteprima mondiale proponendo il grande ritorno della giacca, dello spezzato. Un colore su tutti: l'arancione. Quale è il vostro stile? Preferite vestire scooter o british style, upper casual, sartoriale o militare? L'importante è ritrovare il piacere di vestire. Con un occhio all'innovazione e l'altro al comfort. Alla fine Pitti Uomo n.59 è stato un successo: 14% in più di compratori stranieri e 5% in più di italiani compratori italiani.

Ma andiamo per ordine. L'appuntamento principe della moda maschile ha preso il via con la consegna del "Premio Pitti Immagine" a Patrizio Bertelli, amministratore delegato del Gruppo Prada ed è andato avanti fra Tariconi, Carlton Myers e Lune pop, che hanno animato, non poco, l'atmosfera. C'è stato spazio anche per inaugura tre belle mostre: " Humanoids", Frederick Stibbert. Gentiluomo, collezionista e sognatore e Uniforme. L'esposizione allestita alla ex Stazione Leopolda di Firenze fino al 18 febbraio 2001, mette in risalto l'uniforme come punto di partenza dell'abbigliamento moderno (indumento che unisce funzionalità e qualità formale), come concetto (strumento che rende uguali gli individui senza distinzioni di classe o di censo). Frederick Stibbert. Gentiluomo, collezionista e sognatore, è invece realizzata dal museo Stibbert in omaggio alla figura del suo fondatore. Nato a Firenze nel 1838 (e qui morto nel 1906), educato in Inghilterra; collezionista, uomo di mondo, abile finanziere, trascorse la sua vita circondato da opere d'arte che lasciò alla sua città in un museo che tra Otto- e Novecento godette di grandissima fama. In mostra le fotografie, gli oggetti personali, gli abiti di un dandy cosmopolita: documenti di una vita inimitabile, di uno stile che è diventato storia. Niente male anche Looking for Mr. Bobo mostra fotografica realizzata da Max Uppercasual al Padiglione centrale Fortezza da Basso

Ma torniamo a Pitti Immagine Uomo, cioè una manifestazione che si conferma di importanza strategica a livello mondiale. L'edizione N. 59 ospita dall'11 al 14 gennaio 2001: 563 aziende, 706 marchi. Di questi 476 italiani e 194 provenienti da: Austria, Argentina, Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Irlanda, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti.

Questo spiccato ruolo internazionale è testimoniato anche dai dati relativi ai compratori esteri: +12.5% (rispetto al gennaio 99) nel gennaio 2000, +20% (rispetto al giugno 99) per l'edizione successiva. Pitti Immagine Uomo ha una struttura articolata, composita, che riflette il modo in cui i diversi stili del nostro tempo si incrociano e si influenzano a vicenda. Nove sezioni che diventano tappe di mille possibili percorsi di stile, dal classico maschile all'uppercasual, dalla grande ricerca a livello di forme, di materiali e tecnologie all'ynformal. Interessante la sezione dedicata all'urban panorama (l'evoluzione degli stili metropolitani), con l'azzeccato allestimento dominato da giganteschi pannelli nel più puro stile dei manifesti di Bollywood (contrazione tra Bombay e Hollywood): immensi fotogrammi di una storia di moda realizzati appositamente in India.

Voto 7 

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