Intervista con Stefania Rocca
Da Nirvana a Casomai
Casomai
Le Polygraphe
Pene d'amor perdute
Rosa e Cornelia
Nirvana
Viol@

Il primo thriller informatico arrivò con Wargames di John Badham dei primi anni Ottanta, mentre il primo thriller su Internet lo realizzò Irwin Winkler nel 1995 con The Net - Intrappolata nella rete: l’opera prima di Donatella Maiorca, Viol@, teoricamente vorrebbe essere la prima pellicola italiota dedicata al cybersex, strutturato come un thriller, perché in fondo la linea narrativa del film dovrebbe tenerci in sospeso sull’identità dello sconosciuto interlocutore virtuale della bella protagonista, in realtà finisce per rivelarsi quasi un porno soft neppure troppo ispirato. La storia: la ventisettenne Marta, single di ritorno, lavora in un’agenzia di sondaggi di opinione (ed è la migliore), vive con l’adorato cane Oliver ed ha un computer. Per documentarsi in vista del suo ultimo incarico (un’inchiesta sui siti di sesso spinto), Marta visita una chat (hard ovviamente) col nick di Viola, imbattendosi nel misterioso Mittler (nome mutuato dalle Affinità elettive di Goethe): in breve tra i due nasce un rapporto morboso col filtro dello schermo dei rispettivi computer. Mittler non lo vediamo mai, ma ‘sentiamo’ i suoi messaggi con la voce di Ennio Fantastichini. La relazione virtuale diventa un gioco aperto e trasgressivo: lui le manda una provetta di sperma, lei le foto del proprio corpo nudo, lui la incita a provocare sconosciuti, lei si spoglia nella cabina di una boutique e seduce l’idraulico che lavora in casa sua. In Viol@ la vita dei due progressivamente è scandita sempre più dagli appuntamenti telematici di Marta e di Mittler, di scena solitamente a notte fonda: la pellicola cerca di mostrare come la protagonista si trova risucchiata dal torbido vortice di questo rapporto proibito, un modo per scoprire lati di se stessa che gli erano ignoti ma che rischiano di smantellare la sua organizzazione di vita. Per questo nel finale cercherà di risalire la corrente per dare un volto reale al perverso corteggiatore telematico. Viol@ è completamente giocato sulle indubbie grazie di Stefania Rocca, che si impegna oltre misura ma non riesce a risollevare le sorti di un film che sembra allestito per appagare i voyeurs e si rivela spesso inverosimile perfino sul versante tecnologico. Un’occasione sprecata.

Voto 4