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  06/11/2024 - 09:04

 

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Scanner - cinema
 


Lacci
Regia di Daniele Lucchetti
Ispirato all'omonimo romanzo di Domenico Starnone, che ha collaborato alla sceneggiatura
Cast: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Giovanna Mezzogiorno, Silvio Orlando, Adriano Giannini, Linda Caridi, Francesca De Sapio. ITALIA, 2020. Durata 100 min.

 




                     di Matteo Merli


Siamo a Napoli, Aldo e Vanda si sposano giovanissimi, per amore e per desiderio d'indipendenza. Dalla loro unione nascono due bambini, Sandro e Anna.
Con il passare del tempo Aldo si sente soffocare, crede che il matrimonio lo abbia imprigionato limitando la sua libertà. Attratto così da una giovane studentessa, all'età di trent'anni, Aldo decide di seguire ciò che lo appassiona davvero: scappa a Roma e abbandona improvvisamente sua moglie e i suoi figli. Se l’incidere della frantumazione del rapporto tra Aldo e Vanda, segue coordinate già viste e scritte, lo sguardo di Lucchetti in questo film che si avvale di una sceneggiatura a cui hanno collaborato Domenico Starnone, lo stesso Daniele Luchetti e Francesco Piccolo, è spinto hai margini e soprattutto sui particolari di alcuni atteggiamenti e riflessi che percuotono gli anziani Aldo e Vanda, nel salotto del loro appartamento lussuoso, ma che tra gli scaffali dei libri e oggetti da collezione, prevale il disagio di un tradimento che sedimenta astio e incomprensioni mai risolte, anzi rimaste li assopite per troppo tempo e che naturalmente ribollono ad ogni frase mancata o troppo accesa e rivela come i Lacci, come sostiene Domenico Starnone nel libro (da cui ha preso ispirazione il film) pubblicato nell'ottobre 2014 da Einaudi nella collana Supercoralli, sono alle volte dei legami troppo spesso stretti e asfittici che non aiutano neanche la crescita e la prospettiva dei figli. Infatti sta nel sguardo maturo e disturbato di Anna (interpretato da una Giovanna Mezzogiorno perfettamente in parte) e di un Sandro insicuro e ondivago (Adriano Giannini) rappresentare una sconfitta a tutto campo, impotente ma frastornante nel suo mettere sotto sopra il bene placido di una convivenza forzata e al capolinea oramai da anni.

Voto 7 

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