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  26/04/2024 - 01:56

 

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Stefania Rocca
Da Nirvana a Casomai
La coerenza di un'attrice
Teatro, cinema e televisione, senza perdere nemmeno un po' di credibilità

 




                     di Giovanni Ballerini


Intervista con Stefania Rocca
Da Nirvana a Casomai
Casomai
Le Polygraphe
Pene d'amor perdute
Rosa e Cornelia
Nirvana
Viol@


"Credo che nulla sia capitato a caso nella mia carriera. C'è sempre stata coerenza, voglia di crescere, sia nel cinema, che nella mia vita personale".

Ha un fascino particolare, discreto eppure insinuante Stefania Rocca. Anche fuori dal piccolo e grande schermo, dalle ribalte teatrali. I suoi sguardi ricchi di curiosità, il suo modo di parlare diretto, come l'inflessione cortese, eppure determinata della sua voce, svelano la personalità, l'intensità rara con cui Stefania dà vita ai personaggi che interpreta. E' proprio l'intensità, la voglia di vivere il proprio tempo, ma anche di guardare oltre, la caratteristica di spicco di questa affascinante attrice nata a Torino il 24 aprile 1971, che in ogni sua interpretazione dimostra di non aver perso il gusto sottile di andare controcorrente. In maniera costruttiva. Lo ha dimostrato ai suoi esordi con "Nirvana", lo ha confermato strada facendo, sia in teatro ("Ricorda con rabbia" di John Osborne, " Polygraphe" di Robert Lepage.), che al cinema. Fra i suoi film che ci sono piaciuti di più ricordiamo oltre a Nirvana anche " Rosa e Cornelia", " Viol@" e " Inside/Out ". ma veniamo al 2002, con la fiction televisiva di Rai1 " Resurrezione", diretta dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, " Heaven" diretta da Tom Tykwer, ma soprattutto in Casomai, diretto da Alessandro D'Alatri, dove Stefania interpreta il ruolo di una donna dei nostri giorni alle prese con la vita di coppia. La sua interpretazione, al fianco di Fabio Volo, è fresca, pungente, mai retorica. Scevra da inutili slanci di protagonismo. E quindi ancora più vera e incisiva. Una bella lezione di stile in un momento in cui la pseudo vita in diretta fa capolino in tanti programmi televisivi, in cui i valori familiari, il matrimonio, i figli, vengono eretti come spauracchio verso lo straniero che preme alle frontiere. O è già qui, che vive, alla sua maniera, accanto a noi. D'Alatri ha insomma scelto alla perfezione i protagonisti di questo suo film dedicato alla coppia, regalando alla Rocca l'occasione di mettersi ancora alla prova, interpretando in " Casomai" un ruolo diverso dal suo cliché. Se di cliché si può parlare per un'artista che ha frequentato il Centro Sperimentale e (subito dopo Nirvana) anche l'Actor Studio, invece dei salotti televisivi, che l'avrebbero accolta a braccia aperte come nuova cyber star all'italiana. Stefania vuole essere protagonista, ma non rinuncia insomma alla qualità, recita anche in inglese e soprattutto non rinuncia alla ricerca, si impegna in una recitazione che mette alla prova le sue corde. Anche quelle emozionali. Riuscendo ad apportare ai ruoli a cui viene chiamata a interpretare una pennellata in più di credibilità, di intensità. Proprio come se, in qualche modo, anche lei si trasformasse (le riesce a meraviglia), al pari dello sceneggiatore e del regista, in autrice ai personaggi che interpreta. Una dote che solo i grandi attori (di carattere) hanno.

Voto 9 

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