Intervista con Stefania Rocca
Da Nirvana a Casomai
Casomai
Le Polygraphe
Pene d'amor perdute
Rosa e Cornelia
Nirvana
Viol@
"Le Polygraphe", del quarantatreenne regista canadese Robert Lepage, fu montato nel 1987 e portato in scena per la prima volta un anno più tardi, poi rivisto sino ad una versione definitiva che si ebbe nelle tournee dei primi anni '90. Venne successivamente trasformato in film e ripreso in teatro nel 2000 in una duplice versione in italiano ed in spagnolo.
Per la versione italiana di "Polygraphe" sono stati scelti come protagonisti, tre attori che ben si combinano con la storia. Nestor Saied, Giorgio Pasotti e una strepitosa Stefania Rocca sono infatti protagonisti assolutamente attivi del work in progress su cui si sviluppa la trama dello spettacolo. E collaborano dinamicamente con il regista, inserendo battute improvvisate, arricchendo il plot di emozioni, e i personaggi di spessore. La pièce, che in questa versione teatrale si avvantaggia di grandi interazioni tecnologiche è un poliziesco che si sviluppa in quattro differenti ambiti, nei quali si intrecciano verità, legata alla vita dell'autore, studio scientifico, rappresentato dalla presenza di un lie - detector, politica, costituita dal parallelismo con la storia del muro di Berlino ed il piano della finzione: una situazione cinematografico - teatrale all'interno della rappresentazione teatrale stessa. " La macchina della verità" racconta in flashback un delitto realmente avvenuto nel 1982 e nel quale fu direttamente coinvolto Lepage, in quanto venne uccisa un'attrice sua amica. Protagonista un cameriere gay e masochista, un'attrice che interpreta in un film la vittima del fatto di cronaca e un terzo personaggio con il quale la protagonista femminile ha una relazione e che in passato si era occupato in qualità di medico legale dell'accaduto.
Il regista denuncia il metodo d'uso de " Le Polygraphe" in Canada che non permette di conoscere i risultati dell'esame sino ad una definitiva ed ufficiale risoluzione del caso. Lepage venne a conoscenza dell'esito del suo interrogatorio soltanto cinque anni dopo averlo subito. Le storie dei personaggi vengono portate avanti progressivamente, ciascuna con un titolo che riassume quello che accadrà in quella scena, ma di fatto nessuna porterà ad alcun chiarimento, una caratteristica questa, di tutti i lavori di Robert Lepage che infatti non termina mai le storie. Le azioni si susseguono al di sopra e al di sotto di un muro metaforico: in diapositiva i riferimenti ambientali e temporali, cala la nebbia e scende la neve, ad indicare gli appartamenti dei protagonisti solo due lavandini, il trascorrere delle giornate, l'amore e la violenza, il sesso e la cocaina, un omicidio ed un film. Lo spettacolo sfrutta spunti multimediali e tecnologici senza abusarne, una scenografia scarna ed essenziale nella quale vengono esaltati i giochi di luce. Robert Lepage è considerato uno dei talenti più fulgidi del teatro internazionale, neppure ventenne veniva considerato già un ragazzo prodigio e oggi ad anni di distanza, dopo collaborazioni prestigiose e numerosi successi, è divenuto autore di culto nel suo genere.
Voto
8