Presentazione di Venezia 2002
Venezia 2002: la premiazione
Il bilancio di Venezia 2002
Un viaggio chiamato amore
Magdalene
11 Settembre 2001
Full Frontal
Johan Padan a la descoverta de le Americhe
La
Mostra del Cinema di Venezia, giunta alla cinquantanovesima
edizione, ha chiuso i battenti con la premiazione di rito e la consegna del
Leone d’Oro per il miglior film a Magdalene del regista ed attore
scozzese Peter Mullan. La giuria presieduta dall’attrice cinese Gong Li ha
scelto di puntare su un film di denuncia sociale e religiosa, il secondo
diretto da Mullan dopo l’esordio con Orphans nel 1998:
si è trattato di una scelta sicuramente coraggiosa che ha escluso dal premio
più ambito un film d’impegno come Dirty pretty things di Stephen Frears
e un film di grande afflato lirico come L’homme du train di Patrice
Leconte. La vittoria di Magdalene ha già suscitato un nugolo di
polemiche perché la storia, incentrata sugli abusi delle Suore della
Misericordia alle giovani ragazze madri accolte in un convento Magdalene in
Irlanda, è un forte attacco alle anomalie congenite a tali istituti religiosi.
Il Gran Premio della Giuria se l’è invece aggiudicato La maison de fous di
Andrej Konchalovskij, mentre il Premio speciale per la Regia è andato a Lee
Chang-dong per Oasis. Il cinema italiano ha messo in mostra pellicole di
buon livello complessivo, come conferma l’affermazione di Stefano Accorsi,
premiato con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile in Un viaggio chiamato amore di
Michele Placido. La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è
andata invece a Julianne Moore per Far from Heaven di Todd Haynes. Per
quanto riguarda la sezione “Controcorrente” di Venezia 2002 Springtime
in a small town di Tian Zhuang Zhuang ha vinto il premio San Marco, mentre
il Premio Speciale della Giuria è stato assegnato a A snake of june di
Shinya Tsukamoto. Il Premio Venezia Opera Prima è andato ex aequo a Due
amici di Spiro Scimone e Francesco Sframeli e Roger dodger di Dylan
Kidd. Il Leone d’Argento per il miglior cortometraggio è stato assegnato a Clown
di Lina Efteeva. Tra le pellicole italiane rimaste fuori dal palmares hanno
comunque ricevuto consensi La forza del passato di Piergiorgio Gay e Velocità
massima dell’esordiente Daniele Vicari. La prima Mostra del
Cinema diretta da Moritz De Hadeln, già direttore dei Festival di Locarno e
di Berlino, ha presentato anche numerosi eventi speciali fuori concorso: da K-19:
the widowmaker di Kathryn
Bigelow a Debito di sangue di (e con) Clint Eastwood, da Ripley’s
game di Liliana Cavani a The dancer upstairs di John Malkovich, da My
name is Tanino di Paolo Virzì al cartoon di Giulio Cingoli Johan
Padan a la descoverta de le Americhe (voci di Dario Fo e Fiorello), fino 11’09’01,
September 11, film collettivo firmato da undici registi di diverse
nazionalità e culture – nell’ordine Youssef Chahine, Amos Gitai, Shohei
Imamura, Alejandro Inarritu, Claude Lelouch, Ken Loach, Samira Makhmalbaf, Mira
Nair, Idrissa Ouedraogo, Sean Penn e Danis Tanovic –, una silloge di undici
lungometraggi della durata simbolica di undici minuti, nove secondi ed
un’immagine, ovviamente ispirati alla tragedia delle Twin Towers.
Voto
7