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  19/04/2024 - 19:12

 

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Magdalene
Regia di Peter Mullan
Cast: Geraldine McEwan, Dorothy Duffy, Annie Marie Duff, Eileen Walsh; drammatico; Gran Bretagna; 2002; C.
Il discusso Leone d'Oro di Venezia

 




                     di Paolo Boschi


Orphans
Magdalene


Ambientato nell’Irlanda alla metà degli anni Sessanta, Magdalene di Peter Mullan, opera seconda dopo il corrosivo Orphans, racconta una pagina oscura della religione cattolica, conclusasi relativamente di recente: le case Magdalene erano conventi gestiti da suore consacrate a Santa Maddalena e fungevano da case d’accoglienza per giovani peccatrici. Dietro questo paravento formale molto spesso si celavano veri e propri istituti correzionali le cui ospiti erano a tutti gli effetti prigioniere, costrette ad espiare i propri peccati lavorando per 364 giorni all’anno (Natale escluso), maltrattate, senza retribuzione, con vitto scadente e con il divieto di comunicare non solo con i visitatori esterni ma addirittura con le stesse compagne di sventura. La trama di Magdalene prende avvio con gli antefatti di tre future recluse di una casa Magdalene, tutte poco più che adolescenti: Margaret è stata violentata ad una festa da un cugino, Rose ha avuto un figlio fuori dal vincolo del matrimonio, Bernadette, un’orfana, non ha conosciuto nessun uomo ma la sua bellezza la rende una probabile seduttrice. Le tre protagoniste finiscono vittime del lato più biecamente moralista della società cattolica: i genitori di Margaret, ormai privata della rispettabilità, decidono di seppellirla in una casa Magdalene, così pure le suore che hanno cresciuto Bernadette ed il padre di Rose, non prima di averla costretta a dare il proprio neonato in adozione per evitargli un destino da bastardo. Delegata ad occuparsi del ‘recupero’ delle tre sventurate è Sorella Bridget, suadente e melliflua quanto cinica, rigida ed implacabile: in apparenza autorità religiosa del proprio convento, in realtà spietata amministratrice di una lavanderia, incredibilmente fiorente perché priva di costi umani. Non a caso nei titoli di coda, in cui sono illustrati per sommi capi i destini delle protagoniste una volta libere, Peter Mullan chiosa lucidamente: “L’ultima lavanderia ha chiuso nel 1996”. La casa Magdalene al centro del film mostra come spesso molte delle donne finite tra le mura dell’istituto vi trascorressero tutta la loro esistenza, in genere seppellite (e dimenticate) in convento dagli stessi familiari perché troppo belle, intelligenti, o ‘difficili’ da gestire. Spersonalizzate, vessate ed umiliate in ogni modo possibile, per le sventurate ospiti l’unica possibilità di un futuro consisteva nel prendere i voti (trasformandosi a loro volta in aguzzine) o fuggire. Crudamente minimalista, Magdalene è un film ottimamente scritto, ben girato e volutamente diretto contro lo stomaco (e la coscienza) del pubblico. Una storia positivamente disturbante che Ken Loach, nume tutelare di Mullan, avrà senza dubbio apprezzato.

Magdalene - The Magdalene Sisters, regia di Peter Mullan, con Geraldine McEwan, Dorothy Duffy, Annie Marie Duff, Eileen Walsh; drammatico; Gran Bretagna; 2002; C.; dur. 1h e 59'

Voto 8 

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