Il cuore altrove
Ma quando arrivano le ragazze?
La seconda notte di nozze
La cena per farli conoscere
Il nascondiglio
Gli amici del Bar Margherita
Il figlio più piccolo
Una sconfinata giovinezza
Il cuore grande delle ragazze
Nel prologo dell’ultima
fatica registica ritorniamo ad una fredda notte
invernale degli anni Cinquanta, quando una furiosa tormenta di neve opprimeva
una casa isolata grandissima ed inquietante nei pressi di Davenport, una non
eccessivamente ridente cittadina di provincia dell’Iowa. Come scopriremo
più avanti sta per accadere qualcosa di sinistro ed efferato in questa ombrosa magione dalla conturbante architettura a base
di rettili, denominata infatti “Snakes Hall” dal medico che la fece
costruire all’inizio del Novecento dopo aver fatto fortuna con preparati
farmaceutici basati su veleno di serpente. Particolare ancora più
inquietante, considerando che sta per accadere qualcosa di terribile ed
efferato, questa casa oscura ed isolata nel corso degli anni è
divenuta un pensionato femminile gestito da suore. Con un ardito stacco
temporale il
regista ci porta ad oltre mezzo secolo di distanza quando,
nella stessa cittadina di provincia, approda una piacente e matura signora di
origini italiane che ha passato gli ultimi quindici anni della propria vita in
una clinica psichiatrica: in seguito al suicidio del marito, la protagonista ha
cominciato a sentire strane voci nella sua testa, ritrovandosi ben presto
rinchiusa in una casa di cura. Ormai guarita, decide di cominciare una nuova
vita e di aprire un ristorante italiano proprio nella Snakes Hall, ormai
disabitata da tempo ed offerta dal comune ad un affitto irrisorio. Purtroppo,
oltre ad una cucina attrezzatissima, la casa sembra nascondere oscure presenze
che non tardano a manifestarsi ed a sconvolgere l’instabile equilibrio
emotivo della nuova inquilina. In bilico tra ragione e follia, la
protagonista si rivelerà fortemente determinata a scoprire
l’oscuro mistero che la sua nuova casa pare nascondere e di cui molti in
città continuano a vociferare con timore. Pupi Avati ci condurrà per mano all’unica spiegazione
possibile in perfetto accordo col titolo,
riservandoci appena due escursioni nel malfermo territorio dello splatter ma inquietandoci a più
riprese (e spesso con efficacia) con rumori, sinistri presagi e falsi allarmi
in serie. Il cast di vecchie glorie reclutato per
l’occasione recita in modo funzionale alla storia. Da vedere.
Il nascondiglio, regia di Pupi Avati, con Laura Morante, Burt Young, Treat Williams, Rita Tushingham, Yvonne Sciò, Giovanni Lombardo Radice, Peter Soderberg, Angela Pagano, Sydne Rome, Angela Goodwin; thriller; Italia/U.S.A.; 2007; C.; dur. 1h e 40’
Voto
7-
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