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  02/05/2024 - 08:07

 

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Il figlio più piccolo
Regia di Pupi Avati
Cast: Christian De Sica, Luca Zingaretti, Laura Morante, Nico Toffoli, Nicola Nocella, Sydne Rome, Gisella Marengo, Massimo Bonetti, Pino Quartullo; commedia; Italia; 2010; C.

 




                     di Paolo Boschi


Il cuore altrove
Ma quando arrivano le ragazze?
La seconda notte di nozze
La cena per farli conoscere
Il nascondiglio
Gli amici del Bar Margherita
Il figlio più piccolo
Una sconfinata giovinezza
Il cuore grande delle ragazze


L’ultima fatica di Pupi Avati costituisce un’ideale trilogia centrata sulla figura paterna con La cena per farli conoscere e Il papà di Giovanna, le cui storie ruotavano intorno a padri assenti oppure troppo presenti (in ogni caso fonte di problemi). Per certi versi il protagonista de Il figlio più piccolo coniuga le due tipologie, dato che prima abbandona la famiglia in cerca del successo e poi è giocoforza costretto a rientrarvi: una parabole di ascesa e caduta vista dalla prospettiva di un figlio troppo ingenuo per essere vero, un personaggio tipico del cinema di Avati, che conferma la sua sensibilità nel recuperare divi ‘commerciali’ o dimenticati al cinema d’autore – stavolta è toccato a un Christian De Sica insolitamente misurato –.La storia, che parte in sordina ed in modo un po’ macchinoso, verte su tematiche molto attuali, dato che intende offrire uno spietato spaccato della società italiana puntando i riflettori sul desiderio di ricchezza a tutti i costi, compresi i matrimoni d’interesse e le famiglie sacrificate a tavolino sull’altare del successo. Tutto comincia nei rampanti anni Novanta, quando Luciano Baietti, piccolo imprenditore senza scrupoli, impalma la ricca compagna che gli ha dato due figli e, subito dopo la nozze, dopo averle estorto le firme necessarie ad attingere ai capitali della novella sposa, parte per conquistare Roma insieme al suo cinico commercialista. Quasi vent’anni dopo, Baietti è il titolare di una società immobiliare di grido e si appresta a sposare in seconde nozze una ricca politica in carriera: apparentemente è un uomo di successo ma ha costruito un impero articolato in varie compagnie fantasma soltanto per mezzo di ricatti, connivenze con la politica e raccomandazioni in serie. Messo sotto controllo dalla magistratura, Baietti è finito nell’occhio del ciclone per l’ennesima volta e, da vero miserabile, decide di ricontattare l’ex moglie, che continua ad amarlo nonostante a causa sua abbia perso tutto, chiedendole d’inviargli a Roma come testimone di nozze Baldo, il figlio più piccolo abbandonato tanti anni prima, sfigato ma sensibile studente del Dams soprappeso ed appassionato di pellicole splatter. A sorpresa Baietti passerà il suo impero (debiti compresi, ovviamente) all’ingenuo ragazzo per confondere le acque e superare la tempesta giudiziaria che lo minaccia. È difficile non apprezzare un plot simile, purtroppo Avati lo ha sviluppato in un film che procede senza ritmo, supportato da una colonna sonora poco ispirata e da una recitazione a corrente alterna, anche a causa di un doppiaggio poco efficace, per non parlare della macchiettistica rappresentazione del milieu degli affaristi, che talvolta finisce per scadere nel trash gratuito (e che alla lunga stanca). Un mezzo passo falso, insomma. Peccato, ma senza dubbio il talento del regista bolognese ci farà ricredere la prossima volta.

Il figlio più piccolo, regia di Pupi Avati, con Christian De Sica, Luca Zingaretti, Laura Morante, Nico Toffoli, Nicola Nocella, Sydne Rome, Gisella Marengo, Massimo Bonetti, Pino Quartullo; commedia; Italia; 2010; C.; dur. 140’

Voto 6½ 

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