Il figlio più piccolo
Regia di Pupi Avati
Cast: Christian De Sica, Luca Zingaretti, Laura Morante, Nico Toffoli, Nicola Nocella, Sydne Rome, Gisella Marengo, Massimo Bonetti, Pino Quartullo; commedia; Italia; 2010; C.
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Il cuore altrove
Ma quando arrivano le ragazze?
La seconda notte di nozze
La cena per farli conoscere
Il nascondiglio
Gli amici del Bar Margherita
Il figlio più piccolo
Una sconfinata giovinezza
Il cuore grande delle ragazze
L’ultima fatica di Pupi Avati
costituisce un’ideale trilogia centrata sulla figura paterna con La cena per farli
conoscere e Il papà di Giovanna,
le cui storie ruotavano intorno a padri assenti oppure troppo presenti (in ogni
caso fonte di problemi). Per certi versi il protagonista de Il
figlio più piccolo coniuga le due tipologie, dato che prima abbandona
la famiglia in cerca del successo e poi è giocoforza
costretto a rientrarvi: una parabole di ascesa e caduta vista dalla prospettiva
di un figlio troppo ingenuo per essere vero, un personaggio tipico del cinema
di Avati, che conferma la sua sensibilità nel recuperare divi ‘commerciali’ o
dimenticati al cinema d’autore – stavolta è toccato a un Christian De Sica
insolitamente misurato –.La storia, che parte in sordina ed in modo un po’
macchinoso, verte su tematiche molto attuali, dato che
intende offrire uno spietato spaccato della società italiana puntando i
riflettori sul desiderio di ricchezza a tutti i costi, compresi i matrimoni
d’interesse e le famiglie sacrificate a tavolino sull’altare del successo.
Tutto comincia nei rampanti anni Novanta, quando Luciano
Baietti, piccolo imprenditore senza scrupoli, impalma la ricca compagna che
gli ha dato due figli e, subito dopo la nozze, dopo
averle estorto le firme necessarie ad attingere ai capitali della novella
sposa, parte per conquistare Roma insieme al suo cinico commercialista. Quasi
vent’anni dopo, Baietti è il titolare di una società immobiliare di grido e si
appresta a sposare in seconde nozze una ricca politica in carriera:
apparentemente è un uomo di successo ma ha costruito
un impero articolato in varie compagnie fantasma soltanto per mezzo di ricatti,
connivenze con la politica e raccomandazioni in serie. Messo sotto controllo
dalla magistratura, Baietti è finito nell’occhio del ciclone per l’ennesima
volta e, da vero miserabile, decide di ricontattare l’ex moglie,
che continua ad amarlo nonostante a causa sua abbia
perso tutto, chiedendole d’inviargli a Roma come testimone di nozze Baldo, il
figlio più piccolo abbandonato tanti anni prima, sfigato ma sensibile studente
del Dams soprappeso ed appassionato di pellicole splatter. A sorpresa Baietti passerà il suo impero (debiti
compresi, ovviamente) all’ingenuo ragazzo per confondere le acque e superare la
tempesta giudiziaria che lo minaccia. È difficile non apprezzare un plot simile,
purtroppo Avati lo ha sviluppato in un film che procede senza ritmo, supportato
da una colonna sonora poco ispirata e da una recitazione a corrente alterna,
anche a causa di un doppiaggio poco efficace, per non parlare della
macchiettistica rappresentazione del milieu
degli affaristi, che talvolta finisce per scadere nel trash gratuito (e che alla lunga stanca). Un mezzo passo falso, insomma. Peccato, ma senza dubbio il talento del regista
bolognese ci farà ricredere la prossima volta.
Il figlio più piccolo, regia di Pupi Avati, con Christian De Sica, Luca Zingaretti, Laura Morante, Nico Toffoli, Nicola Nocella, Sydne Rome, Gisella Marengo, Massimo Bonetti, Pino Quartullo; commedia; Italia; 2010; C.; dur. 140’
Voto
6½
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