Non si tratta della serie televisiva britannica degli agenti segreti di "The Avengers" (da cui fu tratto uno strampalatissimo adattamento cinematografico), ma del supergruppo degli Avengers, meglio noti in Italia come Vendicatori, ovvero la risposta Marvel alla Justice League of America della DC Comics. Questo ennesimo capitolo filmico della casa delle idee arriva dopo il doppio successo di Iron Man e quelli più contenuti di Thor e Captain America, non a caso mette insieme lo stesso cast di protagonisti, con l'unica eccezione del personaggio di Hulk - interpretato qui da Mark Ruffalo, che succede a Ed Norton e Eric Bana -, cui si aggiungono un pugno di comprimari già visti brevemente in altri Marvel movies come la Vedova Nera e Occhio di Falco. D'altra parte The Avengers era già stato ampiamente annunciato ne L'incredibile Hulk in un cammeo finale di Iron Man, in cui il supereroe rossodorato alludeva appunto alla formazione di un supergruppo. Ad assemblarlo per i quattro angoli del globo sarà Nick Fury, il direttore dell'agenzia supersegreta nota come S.H.I.E.L.D., al fine di combattere un pericolo che minaccia il mondo intero: i prescelti saranno due agenti dello stesso S.H.I.E.L.D., Occhio di Falco e Vedova Nera, appunto, che dovranno collaborare con un supersoldato della seconda guerra mondiale rimasto ibernato per settant'anni (Capitan America), un ricco playboy in armatura ultratecnologica (Iron Man), un dio nordico con tanto di martello (Thor) e un selvaggio golia verde (Hulk). La minaccia in questione è stata ordita peraltro dal fratellastro di Thor, Loki, il dio argardiano del male, ben deciso a conquistare la Terra con l'aiuto di un'armata aliena. Come finirà? Lo scopriremo in un'escalation di sequenze altamente spettacolari in computer grafica come il genere fantastico/supereroistico richiede da copione. C'è tutto quello che ci si potrebbe attendere: l'elivelivolo dello S.H.I.E.L.D., le frecce ultratecnologiche di Occhio di Falco, le devastanti uscite di Hulk quando è fuori controllo, le battutine glamour di Tony Stark, il fascino ombroso di Natasha Romanoff, il leggendario scudo indistruttibile di Capitan America, il martello del mitico Thor, Mjolnir, che nessuno può sollevare e molto altro ancora. Il risultato complessivo è fracassone ma non malvagio, spesso divertente, perfettamente in accordo con il principio di sovrapposizione dei personaggi che sta alla base di tutti i supergruppi che si rispettino. Si può provare, anzi, l'azzardo è quasi da considerarsi obbligatorio nel caso dei Marvel-lettori, che certo non potranno resistere alla curiosità.

Voto 7