partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Orlando, my political biography
Regia di Paul B. Preciado
Full Time
Regia di Eric Gravel
A white white day
Un film di Hlynur Pàlmason
Minari
Di Lee Isaac Chung
Tutti pazzi per Yves
Regia di Benoît Forgeard
Lacci
Regia di Daniele Lucchetti
Roubaix, une lumière
Regia di Arnaud Desplechin
Parasite
Di Bong Joon-Ho
Il lago delle oche selvatiche
di Yi’nan Diao
Memories of Murder
Regia di Bob Joon-Ho

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  25/04/2024 - 01:06

 

  home>cinema > film

Scanner - cinema
 


La 25a ora
Regia di Spike Lee
Cast: Edward Norton, Barry Pepper, Philip Seymour Hoffman, Rosario Dawson, Anna Paquin, Brian Cox; drammatico; Usa; 2002; C.

 




                     di Paolo Boschi


La 25a ora
Lei mi odia
Inside man


Con La 25a ora Spike Lee ha firmato il film più composto e disilluso della sua carriera, realizzando al contempo (per gli amanti delle statistiche) la prima pellicola d’ambientazione newyorchese scritta e concepita dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, fatale spartiacque cronologico nella storia della Grande Mela, onnipresente protagonista della filmografia di Spike Lee, che per onestà intellettuale non poteva che raccontare come la sua città sia cambiata per sempre. Il protagonista de La 25a ora, tratto dall’omonimo romanzo di David Benioff (sceneggiatore del film), si chiama Montgomery Brogan, per amici e conoscenti soltanto Monty, un pusher di medio calibro d’origini irlandesi, atteso delle sue ultime ventiquattro ore di libertà prima di entrare nel penitenziario di Otisville per scontare sette lunghi anni dietro le sbarre. Il suo ultimo giorno Monty lo trascorre per le strade di una New York ancora dilaniata da ferite invisibili, coagulate nel surreale vuoto di Ground Zero, lacerato dalle luci proiettate verso l’alto dove un tempo si stagliavano le Twin Towers, per certi versi macroscopico contraltare del vuoto interiore di un giovane che aspetta d’essere rinchiuso in gabbia e tenta in extremis una disperata disamina esistenziale, cercando risposte plausibili ai molti interrogativi che gli affollano la testa. Chi ha fatto la soffiata che l’ha inchiodato alla narcotici? Perché Monty non ha saputo chiudere in tempo la sua lucrosa attività illegale? E perché l’ha iniziata anni prima, mandando alle ortiche una borsa di studio? E, infine, come farà ad evitare i molti pericoli che l’aspettano in prigione? Domande semplici e senza risposta, nate da un rimorso tardivo e destinate a restare negli occhi senza speranza del malinconico protagonista e di coloro che l’accompagnano nelle ventiquattro ore che ne precedono la discesa agli inferi carcerari: lo sconsolato padre, l’amareggiata (e sinuosa) fidanzata Naturelle, gli inseparabili amici d’infanzia Jacob, il professore timido, e Francis, il broker spietato. Va da sé che il picco emotivo del film di Spike Lee coincide con l’ora più difficile per Monty, l’ultima, quella che non figura sul quadrante dell’orologio, quella in cui ci si può abbandonare al sogno di ciò che sarebbe potuto essere se nella vita esistesse sempre un happy ending dietro l’angolo. Malinconico e struggente, La 25a ora strutturalmente è incentrato sull’ultimo giorno del protagonista, in cui s’intassellano impeccabili flashbacks che puntualizzano la sua storia, i suoi rapporti e la sua situazione attuale: Spike Lee segue puntualmente il fluire dei suoi pensieri e dei suoi molti rimorsi mentre s’avvicina l’ora in cui Monty dovrà assumersi la responsabilità dei suoi errori. Nel sontuoso cast brilla un Edward Norton impeccabilmente sotto tono e dunque perfetto per la parte, letteralmente fantastico nella scena dell’invettiva allo specchio, in cui maledice New York e tutti i newyorkesi, dai tassisti pakistani ai fruttivendoli coreani, dagli italiani ai fratelli neri, dai pulivetri arabi agli irlandesi, dal padre agli amici del cuore, tutti quanti, compreso se stesso, che ha buttato la sua vita nel cesso e non può tornare più indietro: New York e tutti i newyorchesi, le cui facce torneranno in rassegna a salutarlo al momento dell’addio, penoso e struggente al tempo stesso, senza dubbio disperato ma in cui pare restare aperta la porta alla speranza, punteggiata dalla malinconia di The rising di Bruce Springsteen sui titoli di coda. Un film imperdibile: ha i numeri per diventare un classico, senza esagerazioni.

La 25a ora - 25th hour, regia di Spike Lee, con Edward Norton, Barry Pepper, Philip Seymour Hoffman, Rosario Dawson, Anna Paquin, Brian Cox; drammatico; Usa; 2002; C.; dur. 2h e 14'

Voto 8½ 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner