Generazioni
Martin Mystère Special
Vent'anni con Martin Mystère
Martin Mystère Gigante # 7
Martin Mystère Gigante # 8
Almanacco del Mistero 2002
Almanacco del Mistero 2003
Martin Mystère & Nathan Never, team-up Bonelli
Storie da Altrove: Sherlock Holmes
Storie da Altrove: Mark Twain
Storie da Altrove: Il ritorno di Sherlock Holmes
Con
questo albo, il numero 241 della serie regolare, Martin
Mystère taglia il prestigioso traguardo del suo primo ventennale: correva
infatti il 1982 quando dalla vivida fantasia di Alfredo Castelli e dalle matite
di Giancarlo Alessandrini nacque Mystère,
archeologo per professione e detective dell’impossibile per vocazione,
‘tuttologo’ dichiarato, laureato in antropologia con un nugolo di successive
specializzazioni – in archeologia alla Sorbona, storia dell’arte all’Istituto
delle Belle Arti di Firenze e cibernetica applicata al linguaggio presso il
prestigioso MIT di Boston –, appprezzato saggista ed autore da anni della
trasmissione di divulgazione scientifica “Mystère’s Mysteries”, dedicata ad
argomenti spesso snobbati dalla scienza ufficiale. L’esordio in edicola del personaggio
non fu segnato da eccessivi clamori: il successo della serie, la prima in cui
la Bonelli sceglieva di deviare dall’avventura in senso stretto optando per un
taglio più culturale, crebbe nel corso degli anni, formandosi gradualmente una
larga piattaforma di attenti fedeli del BVZM
(il Buon Vecchio Zio Marty, come ama definirsi lo stesso Mystère). Nonostante i
numerosi titoli accademici e la tendenza ad annichilire i suoi ascoltatori con
la propria onniscienza, Martin
Mystère è un professore dotato di tagliente humour e di molta
autoironia: è infatti il primo a prendersi in giro per i suoi numerosi difetti,
come appunto tediare il gentile pubblico con infinite digressioni o la
propensione per il collezionismo indiscriminato di oggetti rari e (soprattutto)
libri. In due decadi di vita editoriale (e diverse serie) Martin Mystère
ha risolto un infinito numero di enigmi archeologici e non, comunque mysteri, sempre accompagnato
dalle sue spalle fisse: prima di tutto Java, un uomo di Neanderthal ritrovato
nella mitica città delle ombre diafane e poi divenuto l’inseparabile assistente
ed amico del detective dell’impossibile, quindi l’eterna fidanzata Diana
Lombard, assistente sociale e già segretaria di Martin. Il succoso episodio del
ventennale s’intitola Vent’anni di mysteri e presenta un avvenimento
decisamente storico per Mystère e Co.: sulla falsa traccia di un incipit in
stile del serial "Ai confini della realtà", arriveremo al fatidico ricevimento che Martin e
Diana stanno preparando da diversi numeri e che dovrebbe (in teoria) preludere
al loro fidanzamento ufficiale da sempre rimandato. Ma trattasi di una storia
di Alfredo
Castelli, e dunque in cui è obbligatorio attendersi una sorpresa
sostanziale e molti graditi ospiti, tra i quali il mistico Kut Humi in forma
astrale e l’arcinemico-amico del cuore Sergej Orloff. Il numero 241 contiene
un’imperdibile e corposa appendice con un'edizione riveduta e aggiornata
all'aprile 2002 dell'Indice analitico di Martin Mystère, comprensivo di
ben 813 voci mysteriose. Da non perdere, con l’augurio che nel 2222 (numero
dall’alta valenza simbolico) il suo nutrito gruppo di affezionati fans
consenta al BVZM di offrire il bis...
Martin Mystère N. 241, Vent'anni di mysteri, mensile, pp. 196 [Sergio Bonelli Editore]
Voto
8½