Come ogni anno è andata in scena la celebrazione del
Festival della Canzone Italiana, un
composito evento mediatico che anche nel 2002 ha focalizzato l’attenzione della
stragrande maggioranza degli spettatori televisivi finendo, al solito, per far
parlare di sé più in negativo (gossip, ospiti) che per il tema stesso
del Festival,
ovvero le canzoni: non è caso se il picco artistico della manifestazione sono
stati i venti minuti di Roberto
Benigni (suo anche il picco musicale). Nonostante le consuete lamentele
delle case discografiche (profitti inferiori alle spese di promozione
sanremesi), le compilations di riepilogazione festivaliera sono
stranamente andate bene anche in classifica, compresi album e singoli dei
reduci sanremesi. La cosa curiosa è che le lamentele sembrano ingiustificate a
fronte della qualità di proposta di una manifestazione in cui
le buone canzoni non costituiscono la norma ma l’eccezione. Le raccolte uscite
sono due – SuperSanremo 2002 della Columbia (doppia) e Sanremo 2002 della
Emi – ed effettivamente propongono nel loro complesso la maggior parte dei
brani proposti al Festival
dai venti campioni, dai sedici giovani e dagli ospiti internazionali. Sul
versante italiano la raccolta della Columbia ha il merito di presentare nel
primo Cd i brani piazzatisi ai tre posti, ovvero rispettivamente Messaggio
d’amore dei Matia Bazar, Dimmi come dell’esordiente Alexia e Un
altro amore di Gino Paoli. Particolarmente interessante la canzone di Alexia, reginetta incontrasta della dance
estiva, al primo brano in italiano, molto Zucchero style
nell’impianto: intro blues seguita un soul molto ritmato
con tanto di interludio latino prima della classica esplosione vocale. Il Cd
presenta anche il miglior brano presentato al Festival, ovvero la surreale disco
di Salirò, di Daniele Silvestri, premio della critica. Il secondo Cd
dell’antologia della Columbia presenta una carrellata di giovani (tra cui Se
poi mi chiami del piazzato Simone Patrizi) e due brani di ospiti
internazionali: Paid my dues di Anastacia e Survivor
delle Destiny’s Child. Discorso diverso per Sanremo 2002 della Emi,
che raccoglie i brani di tre campioni (tra cui Lacrime dalla luna di
Gianluca Grignani, subito primo in Italia con il suo nuovo album), qualche
giovane (tra cui la vincitrice Anna Tatangelo, con la sua Doppiamente
fragile) e molti ospiti internazionali: Kylie Minogue, Britney Spears – non
la versione acustica di Overprotected presentata a Sanremo, purtroppo, che
era anche accettabile, ma quella di studio –, Paulina Rubio, Michael Bolton, i
Cranberries e Gabrielle. Troppo poco devono aver pensato alla Emi... E allora
hanno aggiunto anche il mitico duetto Williams-Kidman, Get
up! di Beverly Knight, Family affair di Mary J. Blidge, Calling di
Geri Halliwell e la splendida Brown skin di India.Arie. Unico
dettaglio: a Sanremo
non c’erano. Ma questa è la perversa logica di mercato che sorregge siffatte
operazioni di assemblamento...
AA.VV., SuperSanremo 2002 [Columbia 2002]AA.VV., Sanremo 2002 [Emi 2002]
Voto
4
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