(What's the story) Morning glory?
Be here now
The Masterplan
Standing on the shoulder of giants
Heathen Chemistry
E' ormai diventata una moda
quella di tirare fuori da armadi e cassetti tutto il pubblicabile per cavalcare
l’ingannevole sirena del successo e gli Oasis,
sebbene potessero anche evitarlo, non si sono sottratti alla scaltrita logica
imposta dall’avido mercato discografico. Ritenendo troppo semplice proporre uno
scontato (e prematuro) best of, Noel e Liam Gallagher hanno
optato per una compilation delle loro
B-sides, e ne è nato The masterplan.
Hanno trovato spazio al suo interno quattordici brani: non tutti, come
prevedibile, all'altezza della situazione, d’altra parte perché altrimenti
sarebbero stati pubblicati originariamente come B-sides? Meglio comunque
concentrarsi sulle 'chicche', perché alcune per fortuna ce ne sono: come la
tenera Talk tonight, o la vigorosa
chitarra acustica che contraddistingue Rockin'
chair, oppure una canzone come Half
the world away - la prediletta del repertorio degli Oasis (pare) da Paul
Weller -, o l'ipercinetica Headshrinker,
o, infine, anche la conclusiva title
track. C'è anche una versione live
di I'm the walrus di Lennon, che
conferma lo sterminato amore del gruppo per i Beatles, oltre al fatto
che agli Oasis riescono
molto meglio le citazioni, indirette e non, piuttosto che i confronti in prima
persona col mito dei Fab
Four: Liam in questo caso sembra davvero lontano anni luce dall’ipnotica
interpretazione del pezzo lasciata ai posteri da John Lennon. Un album (o,
meglio, una raccolta) sostanzialmente da collezionisti, di cui in teoria si
poteva pure fare a meno, per quanto il sound
degli Oasis
sia sempre piacevole da ascoltare. Anche quello delle B-sides, talvolta..
Oasis, The Masterplan [Helter Skelter 1998]
Voto
5½