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  25/04/2024 - 05:51

 

  home>musica > cult

Scanner - musica
 


Manu Chao
Clandestino
[Virgin 1998]
Il sorprendente esordio solista dell'ex leader dei Mano Negra

 




                     di Paolo Boschi


Clandestino
Proxima estacion: Esperanza


Nel nostro paese la musica in lingua spagnola, salvo poche eccezioni, ha da sempre costituito un genere di nicchia, riservato al palato raffinato di pochi intenditori. Poi, alla fine degli anni Novanta, è arrivata l'inaspettata esplosione di Ry Cooder e dei vecchi leoni cubani del Buena Vista Social Club (altro disco di nicchia) che, a due anni dall'uscita e aiutato dall’onda promozionale dell'omonimo documentario di Wim Wenders, ha finito per imporsi come un vero e proprio fenomeno del mercato internazionale. Musica esotica e di qualità, senza dubbio, che ha fatto riscoprire un universo musicalmente vivo, ha inaugurato la cosiddetta “febbre latina” ed ha finito per trainare anche l'album dell’esordio solista di Manu Chao, ex leader e chitarrista del gruppo francese Mano Negra, un disco esploso a scoppio ritardato come il Buena Vista, ad oltre un anno dall’uscita. Clandestino presenta complessivamente sedici brani, senza momenti di pausa creativa. In primo piano la ritmatissima e 'sporca' title track, pezzo apripista dell'album, seguita a ruota dal merengue lento di Desaparecido, vivacizzato anche da un testo affatto banale. In rapida successione arriva anche la cover 'interna' di Bongo bong – rilettura di King of the bongo dei Mano Negra –, presentato in azzeccato medley con il rap di Je ne t'aime plus. Nel disco d’esordio di Manu Chao corre l’obbligo di segnalare anche Mentira, l'ipnotico reggae di Mama call (in inglese), della tesissima Welcome to Tijuana e di Por el suelo, e infine il ritmo muy caliente di Luna y sol e di Malegria. Un gran bel disco, nel complesso, ravvivato da testi che invitano alla riflessione – quasi propagandistici di una via alternativa –, caratterizzato dall’utilizzo di tre lingue diverse (non solo spagnolo, ma anche francese ed inglese) e da una generalizzata vivacità a livello di generi musicali: una perfetta esemplificazione della patchanka elaborata ai tempi dei Mano Negra, insomma. Clandestino ha fatto diventare Manu Chao un personaggio anche di qua dalle Alpi.

Manu Chao, Clandestino [Virgin 1998]

Voto 8 

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