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  28/03/2024 - 18:22

 

  home>musica > rock_pop

Scanner - musica
 


Blur
Think Tank
[Emi 2003]
Il gradito ritorno di Albarn e soci

 




                     di Paolo Boschi


Blur's Profile
The best of Blur
Gorillaz
Think Tank


Nel mondo della musica per fortuna talvolta le chiacchiere passano in secondo piano: a parlare restano solo le belle canzoni. E’ il caso dei Blur, recentemente tornati in studio a quattro anni di distanza dal precedente 13 per registrare le tracce di Think Tank, il primo album realizzato dal gruppo senza la chitarra di Graham Coxon. Non a caso le riviste specializzate negli ultimi anni avevano parlato degli ex alfieri del cosiddetto brit-pop in merito a questa separazione ed ai progetti solisti del cantante Damon Albarn (in particolare l’impegno con il gruppo virtuale dei Gorillaz), dando l’impressione che i Blur fossero morti e sepolti. Think Tank dimostra esattamente il contrario: i tre Blur superstiti sono vivi e vegeti, pieni di ottime idee (forse anche troppe) e sempre più lontani dalla spensieratezza talora fine a se stessa che ne aveva caratterizzato gli esordi. Il periodo brit-pop per Albarn e soci è sempre più lontano dunque, dato che le tredici tracce di Think Tank sembrano voler portare agli estremi le sperimentazioni condotte in 13, ma la sensazione di fondo è che i Blur, nel perseguire molteplici direzioni musicali, riescano ancora a divertirsi ed intrigare il gentile pubblico nel contempo. L’ultimo album del gruppo di Damon Albarn, a voler ricercare un’immagine suggestiva, sembra una penna che ondeggia nell’aria e che il vento trasporta nei climi più diversi senza farle mai toccare terra: Think Tank, nonostante occasionali asperità punk e hard rock, resta sempre un album percorso da una vena di leggerezza che, inspiegabilmente, attraversa canzoni tanto eterogenee. La molteplicità del disco si apre con le ombrose divagazioni elettroniche di Ambulance, si dilata nella melodia pensosa e sperimentale della splendida Out of time, l’indiscusso capolavoro della tracklist, torna verso terra con il rutilante rock sporco di Crazy beat, risale verso vette contemplative con la malinconica ballata Good song, ridiscende con i vorticosi giri di basso di On the way to the club, sterza ancora con il ritmo contagioso di Brothers and sisters, si fa più trascendentale con Caravan, cala vertiginosamente verso le profondità punk della velocissima We’ve got a file on you, svolta verso i rockeggianti bassopiani etnici di Moroccan peoples revolutionary bowls club, lievita ancora verso le sommità della dolcissima Sweet song, s’intreccia negli sperimentali labirinti acid jazz di Jets, si aggroviglia ancor più nel mosaico sonoro di Gene by gene e chiude il discorso con l’escursione di basso di Battery in your leg. Un disco poco omogeneo ma terribilmente intrigante che conferma che i Blur sono vivi e creativi.

Blur, Think Tank [Emi 2003]

Voto 7/8 

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