Ha talento da vendere Paolo
Nutini, classe 1987, cantautore scozzese di evidenti origini italiane (il
bisnonno era di Barga, in
provincia di Lucca), e con un esordio davvero curioso da raccontare: cominciò infatti a farsi conoscere a Paisley, la sua città, durante
i festeggiamenti in onore di un suo concittadino che aveva vinto la prima
edizione della versione britannica di “Amici”, ma che si presentò in forte
ritardo permettendo ad un Nutini sedicenne di conquistare il pubblico con il
suo stile vagamente beatlesiano. A fare il resto sono
‘bastati’ un paio di suoi brani scaricabili da Internet che, grazie al
passaparola, hanno fatto del giovanissimo cantautore un vero e proprio caso,
tanto da convincere una major discografica come la Atlantic a produrgli nel
2006 il disco d’esordio, These
Streets, subito entrato nella top
ten del Regno Unito – e seguito da un irrinunciabile invito degli Stones
ad aprire i concerti del “Bigger
Bang Tour” –. All’atteso vaglio dell’opera seconda Nutini si è felicemente ripetuto, ma mischiando le carte del mazzo e proponendosi
meno pop rock rispetto al
debutto e molto, molto più aperto alle contaminazioni in direzione folk, jazz, soul e financo reggae.
Il disco nel complesso ci consegna un artista molto più maturo rispetto
all’esordio e ben disposto a mettere alla prova le proprie corde vocali,
talvolta con curiosi risultati retro, come ad esempio in Coming Up
Easy, nell’intensa No Other Way o nell’intrigante High Hopes, che Nutini interpreta con il piglio di
un vero soul singer. Da
segnalare anche il folgorante e solare attacco reggae di Ten Out Of Ten,
l’irresistibile jazz sporco di Pencil Full Or Lead, lo strepitoso
folk di Chamber Music, la ruvida ed energetica Simple Things, l’ombrosa ed insostenibile Worried Man, ed ovviamente il contagioso
singolo Candy, perfetto esempio di easy listening a pronta presa ma d’indiscutibile qualità. Un disco davvero molto ricco sotto il
versante musicale.
Paolo Nutini, Sunny Side Up [Atlantic 2009]
Voto
7 ½