Un personaggio davvero interessante, Raphael
Saadiq da Oakland, California, classe 1966,
cantautore, produttore e bassista americano molto apprezzato in patria, dove è
considerato il nume tutelare del cosiddetto nu-soul, ma ancora
poco conosciuto in Europa. Dagli esordi come musicista per Prince, Saadiq si è affermato come autore soul di primo
piano prima con i gruppi Tony! Toni! Tone! e Lucy Pearl, per poi esordire
come solista dal 2002. Nel curriculum di Saadiq
spicca l’attività di produttore, che l’ha portato a collaborare proficuamente
con artisti del calibro di Erykah Badu, Angie Stone, Bilal, Joss Stone, D'Angelo, Snoop Dogg,
John Legend, Macy Gray, Whitney Houston, Mary J. Blige, Kelis, Q-Tip, Ludacris, Bee Gees e Earth, Wind & Fire (scusate se è poco). Stone Rollin’ è il suo quarto album in carriera e con le dieci tracce della tracklist sembra ripercorrere tutto il variegato ventaglio della black music, orientandosi a piacimento tra lidi consolidati ma pronto a spiccare il volo verso qualcosa di
nuovo, magnificamente in bilico tra retro e sperimentazione. Si comincia
con l’irresistibile groove di sapore funk della trascinante
apripista Heart attack per concludere
il viaggio in chiave autobiografica con l’emozionante e solenne The answer: in mezzo corre l’obbligo di segnalare almeno l’ariosa Go
to hell, l’intrigante Radio, una vera full
immersion nel rock’n’roll degli anni
Cinquanta che certo Chuck Berry apprezzerebbe, l’insostenibile rock blues della title track ed
infine Good man, una ballata soul intensa da far male. Davvero un gran bel disco, privo di
punti deboli e musicalmente ricchissimo: c’è da augurarsi che anche nel vecchio continente Raphael Saadiq possa trovare la fortuna che merita. Vivamente consigliato.
Raphael Saadiq, Stone
Rollin’ [Columbia
2011]
Voto
8