"Provo sempre a scavare a fondo nell’esperienza emotiva. Quando scrivo il mio scopo è accedere all’essenza più pura che trovo, distillarla e
presentarla in un modo che abbia senso musicalmente".
Violinista con basi classiche, punk rocker on the road, aficionada dell’old soul e grande cantante. L’evoluzione artistica di Joan
Wasser è quanto mai evidente con il suo quarto cd The Deep Field.
La quarantenne vocalist e polistrumentista statunitense, che anni fa decise di reinventarsi come artista solista, adottando il nome della serie TV americana anni ’70 nel telefilm Policewoman
interpretata dall’allora splendida quarantenne Angie Dickinson
(che fra l’altro da gennaio 2013 sono riproposti da Rai3 al posto dell’ Ispettore Derrick), come Joan As Police Woman è diventata uno dei personaggi musicali più interessanti
degli ultimi anni.
La missione della poliziotta Joan é trovare modi originali e sempre più convincenti di arrivare al cuore della gente. Ci riesce benissimo, senza snaturare nemmeno una nota della sua musica e della sua personalità con un album raffinato e ambizioso, ma anche coinvolgente e sorprendente come The Deep Field in cui la story teller dà il meglio di sé, avvolgendo di sensuali sprazzi soul, intensità rock, astrattismo funk e mutabile attitudine folk le sue canzoni. Un sound non convenzionale, mai patinato, atmosfere
calienti e ritmo conferiscono un colore nuovo e più brillante al repertorio di questa affascinante soul singer capace di intense contaminazioni per innovare e trovare strade nuove per il cantautorato americano. A tratti sembra di ascoltare una Joni Mitchell dei nostri giorni, ma Joan strizza l’occhio anche a David Bowie, veste con sprazzi di erotismo soffuso alla Isaac Hayes la sua musica e aggredisce con intensità e classe vocale ballate
splendenti di groove. E, se “The Magic” risulta travolgente ,
“Human condition”, “The Action Man”, “ Run for Love” e “ Forever And a Year” sono le perle di un nuovo presente musicale che sorprende e intriga. Una tosta poliziotta nello spirito, una cantautrice attenta ai cambiamenti, come dimostra l’evoluzione di questo The Deep Field, che rispetto ai precedenti “Real Life”, “To Survive” e “Cover”, suona più estroverso e gioioso. Joan incanta con le sue emozioni in musica, che tesse con ingegno, cambiando in un ideale e luminoso mosaico le prospettive e il flusso
delle sue melodie. Un album che non si smetterebbe mai di ascoltare.
Voto
8
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