Il prestigioso Premio Ubu,
(gli Oscar del Teatro italiano) ha compiuto trenta anni. E a Milano, al Teatro Studio, c'era anche molta Toscana a
festeggiare, ed a essere festeggiata, dall'occasione.
Marco Rossi, da quindici anni al Piccolo di Milano, ma dall'accento
inconfondibilmente fiorentino, ha vinto per la "Migliore scenografia"
per "Inventato
di sana pianta" di Luca
Ronconi (dal 2 al 6 aprile 2008 al Metastasio).
Attenzione anche al lavoro di Stefano
Massini che bissa, dopo "La Gabbia" del '07,
un altro terzo posto, con 12 voti, all'interno della graduatoria del
"Miglior nuovo testo italiano" con "L'odore assordante del
bianco", produzione Met.
Invece trionfa, ed era giustamente emozionato Michele Andrei
splendido protagonista, assieme alla compagna Nicole Kehrberger (incomprensibilmente non presa in esame per la
categoria di "Migliore attrice"), in "Studio su Medea" per
la regia di Antonio Latella, premiato
con il premio dei premi cioè con il "Miglior spettacolo dell'anno".
Andrei, viola doc (lo ricordiamo anche alla regia del
piccolo capolavoro nostrano "Riso Olimpico") in scena rimane nudo per
oltre tre ore, come gli altri attori in scena ("Studio su Medea" è
andata in scena allo Studio scandiccese a gennaio '07), è un
Giasone intimidito da una Medea energica che fa e disfa, costruisce e
spezza un letto smontabile di ferro.
Perchè, come ha spiegato lo stesso Latella sul palco,
"abbiamo dimostrato che è possibile fare teatro senza scene e
costumi". Bastano le idee. Se uno le ha buone.
Trenta candeline come il bellissimo, ed utile per addetti ai
lavori e non, volume "Patalogo 30" che
raccoglie, con moltissime fotografie, (edito dalla Ubu
Libri, 400 pagine, 59 euro) recensioni ed impressioni di quest'anno teatrale
appena trascorso.
Si percepiva nell'aria l'elettricità e l'importanza di
quest'anniversario così atteso da tutte le componenti
del mondo teatrale: attori, registi, critica.
Ed infatti la cerimonia non ha
disatteso le aspettative con un grande mattatore come presentatore, l'attore e
regista dinoccolato partenopeo Arturo Cirillo ("Le intellettuali",
"Le 5 rose di Jennifer", "Don fausto") introdotto
dall'ideatore del Premio e critico Franco Quadri.
Serata speciale perchè i voti dei cinquanta giurati provenienti
da tutta Italia, hanno segnato un diverso sentire verso il palco e la scena privilegiando non gli Stabili, non gli attori di fama
conclamata ma riuscendo a scovare bellezze e peculiarità in ambiti che finora
non erano stati adeguatamente premiati.
Ed infatti, su questo filone, sono
stati osannati Saverio La Ruina de "La scena verticale"
di Castrovillari con la sua "Dissonorata"
(che andò in scena la stagione scorsa a Scandicci) che ha portato a casa la
scultura di Luzzati come "Miglior nuovo testo
italiano" e "Miglior attore", lui che in scena è en travestì.
Grande commozione per il Teatro
delle Albe di Ravenna che hanno fatto letteralmente incetta di "cubi
magici" con ben quattro affermazioni con il loro splendido
"Sterminio" da Schwab (che sarà a
Castiglioncello a fine febbraio 2008): per loro un "Premio Speciale"
per le luci, il "Nuovo testo straniero", la "Migliore
attrice" con Ermanna
Montanari e la "Miglior regia" con Martinelli.
Come "Miglior attore non protagonista" è stato
premiato Elio De Capitani per la sua performance in "Angels in
America" (al Fabbricone dal 13 al 18 maggio 2008), il riconoscimento per
il "Miglior spettacolo straniero in Italia" è andato al lituano Nekrosius
per il suo "Faust"
(la scorsa stagione al Metastasio e quest'anno con il nuovo "Anna Karenina" al Teatro dei Rozzi di Siena a febbraio),
"Migliore attrice non protagonista" a Monica Piseddu
per la sua interpretazione transessuale ne "Le 5
rose di Jennifer" di Ruccello
per la regia di Cirillo (nel dicembre passato sul palco pistoiese del
Bolognini). Molti spettacoli tra quelli premiati già passati
dai nostri palcoscenici, mentre altri si apprestano a farlo nei prossimi mesi.
Un plauso anche per le programmazioni e le
organizzazioni dei teatri toscani. Su tutti la
lungimiranza e l'attenzione per la ricerca teatrale dello Stabile
Metastasio e dello Studio cauterucciano.
Voto
7