Wu Ming Project
Havana Glam - Wu Ming 5
54 - Wu Ming
I
fondatori del Wu
Ming, laboratorio di design letterario all’opera su vari media e
per varie committenze, sono Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Luca Di Meo e
Federico Guglielmi, ovvero i quattro
autori di Q, western teologico divenuto un bestseller
a sorpresa, cui si è aggiunto Riccardo Pedrini, autore di Havana Glam, uscito
a firma Wu Ming 5. A giudizio unanime del collettivo bolognese di agitatori
della scrittura le storie da raccontare sono a tutti gli effetti “asce di
guerra da disseppellire”, magari nel fertile terreno in cui il Mito s’interseca
con le ragioni della storia, una particolarissima concezione della narrativa di
cui i
cinque Wu Ming hanno offerto un notevole saggio per l’appunto in Asce di
guerra, il primo atto di creazione letteraria dopo il seppuku rituale
della precedente incarnazione del collettivo, ovvero il progetto Luther Blissett, il
nome molteplice autodistrutto a fine 1999 per risorgere, come la fenice dalle
proprie ceneri, all’inizio del 2000 con uno pseudonimo che in cinese mandarino
significa “nessun nome” ed è usato in genere per siglare pubblicistica
dissidente, perfetta sintesi dell’ambizione all’anonimato del collettivo. I
cinque Wu Ming da questo punto di vista risultano estremamente coerenti: autori
anonimi per esplicita volontà, ignorano per principio le comparsate televisive
e le tipiche strategie promozionali dell’apparenza (servizi fotografici, gossip,
et similia), ma esistono a tutti gli effetti come autori, concedono interviste,
viaggiano per l’Italia a presentare le proprie produzioni tra centri sociali e
librerie, sono estremamente
presenti con il proprio pubblico. La scelta di un nome cinese è legata al
fatto che i cinque scrittori sono convinti che in futuro non si possa
prescindere da quanto accade in Oriente e particolarmente nella Cina
continentale: è nel sud-est asiatico che si gioca il futuro del pianeta, sia
dal punto di vista dell’impatto ambientale che da quello delle alternative
possibili. Sotto il versante strettamente letterario le principali peculiarità
del Wu Ming sono il
deciso rifiuto della concezione romantica del genio artistico da una parte, la
messa in crisi della logica del copyright dall’altra: in estrema sintesi
il collettivo bolognese non crede alla proprietà privata delle idee e si
comporta, mutatis mutandis, come i programmatori e gli imprendotori
operanti nel campo dell’open source software. I downloads di
tutti i prodotti legati alla sigla Wu Ming sono infatti scaricabili
gratuitamente dal sito ufficiale del
collettivo, esattamente come accadeva nell’ambito del Luther Blissett
Project; lo stesso può dirsi anche dei libri pubblicati e diffusi nel circuito
delle librerie, che riportano la seguente clausola, piccola ma molto
significativa. “E’ consentita la riproduzione parziale o totale dell’opera e la
sua diffusione in via telematica ad uso personale dei lettori, purché non sia a
scopo commerciale”. Da segnalare che i Wu Ming hanno rinunciato ad ogni forma
di royalties e proventi sulle versioni delle proprie opere in lingua
castigliana edite nella Repubblica
di Cuba come modesto contributo alle attività editoriali e culturali
dell’isola caraibica, messe a dura prova dal prolungato embargo economico
imposto dagli Usa.
Voto
8