La scorciatoia
Chili con Linda
Tishomingo Blues
Killshot
L'arte del sequel solitamente è un sentiero irto
di pericoli, sia sotto il profilo letterario che cinematografico, ma con un
maestro del calibro di Elmore Leonard –
a detta unanime della critica uno dei migliori autori di thriller a
livello mondiale –, può anche capitare di imbattersi nella classica eccezione
che conferma la regola. E’ quello che succede per l’appunto in Chili con
Linda, l’ultimo romanzo di Leonard,
nel quale lo scrittore americano riprende il personaggio di Ernest Palmer detto
“Chili”, già strozzino in rapida ascesa nel dorato universo hollywoodiano nel
precedente Get Shorty, traslato
efficacemente sul grande schermo nell’omonimo film di Barry Sonnenfeld con John Travolta, Gene Hackman, René Russo e Danny DeVito. Leonard
aveva lasciato Chili – appassionato cinefilo, nonché ex malavitoso di Brooklyn
e recuperatore di crediti (leggi usura) a Miami – nell’assolata California,
decisamente sulla cresta dell’onda, dato che la sua rincorsa ad un debitore
insolvente, il lavandaio Leo, si era trasformata in una sceneggiatura in presa
diretta, e lui alla fine era rientrato nel team di produzione di un film
destinato al successo ispirato alla vicenda, Leo in fuga. Così si era
interrotta la storia di Get Shorty (ora riedito da Est ne La
scorciatoia): in Chili con Linda scopriamo che il film aveva
effettivamente riscosso successo, ma non l’inevitabile sequel Fuga
dalla realtà (ironia della sorte). Capita così che il buon Chili decida di
cercare nuove idee nell’ambiente musicale e
si rivolga a Tommy Athens, vecchio amico dei tempi di Brooklyn nonché
proprietario di un’etichetta discografica il cui nome è tutto un programma: NTL
come “Nothing To Lose”. Niente da perdere, anche se poi Athens la vita la perde
per un attentato della mafia russa cui Chili scampa per caso, diventando un
testimone a rischio. Il mondo della musica innesca in Chili una buona idea
quando la sua strada incrocia quella di Linda Moon, una texana arrivata a Los
Angeles per sfondare, riciclatasi come telefonista ed a tempo perso cantante in
un gruppo femminile che scimmiotta le Spice Girls. L’interesse di Chili per Linda
(e la storia a lei ispirata) innesca il desiderio di rivvalsa del suo manager,
Raji, un tipo di colore poco raccomandabile che si fa accompagnare dalla sua
gigantesca guardia del corpo, un samoano omosessuale che vuole fare l’attore.
Chili si trova così a schivare la rappresaglia di Raji ed i tentativi della
mafia russa di toglierlo di mezzo: il tutto mentre cerca di far arrivare al
successo Linda Moon, che ha rimesso insieme gli Odessa, la sua vecchia rock band,
e si appresta ad incidere un disco. Nel frattempo il protagonista sta anche
vivendo una nuova storia d’amore, ovviamente non quella che ci si attenderebbe
secondo copione. Leonard domina le tante sottotrame di Chili con
Linda mentre la storia si avvia alla sua inevitabile conclusione,
ovvero il grande schermo, perché è chiaro che Chili Palmer è intenzionato a
riagguantare il successo con un nuovo film estrapolato dall’avventura che sta
vivendo. L’autore di Fuori
dal gioco e Cuba Libre firma il suo trentacinquesimo romanzo
confermando la sua verve narrativa: Chili con Linda procede a
ritmo incalzante con il succedersi delle pagine, risolve in modo mirabile
l’intricatissima trama, propone personaggi credibili ed è sorretto da dosi
massicce di humour
metropolitano. Elmore Leonard, Chili con Linda, Milano, Marco Tropea Editore, 2000; pp. 288
Voto
7+