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  27/07/2024 - 04:43

 

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Delitti per ridere
Dodici racconti giallo-comici
Un'antologia curata da Graziano Braschi

 




                     di Paolo Boschi


Il gioco è lo stesso allestito a fine 2000 con l’antologia Toscana. Delitti e misteri, la squadra composta più o meno dai medesimi scrittori, curatore e raccoglitore sempre Graziano Braschi: il taglio dell’ultima raccolta pubblicata dalla Carlo Zella Editore di Firenze è stavolta decisamente giallo-comico, non a caso il volume s’intitola Delitti per ridere. Siffatto titolo ha stimolato il prefatore dell’antologia, ovvero Dario Cecchini, noto macellaio-poeta di Panzano in Chianti, a chiedersi se si può ridere di un delitto, ed a rispondersi che, almeno in terra di Toscana, tale attitudine è naturale: “Io credo che la Toscana abbia come capacità massima la lingua e che con la lingua si può ferire, forse uccidere, sicuramente irridere e ancora di più deridere, che è una forma aggiuntiva, superlativa del ridere”. Ed ecco i titoli dei racconti criminalmente esilaranti dell’antologia con indicazione dei rispettivi ‘responsabili’: Potenziali serial killers delle sagre di Graziano Braschi, Il collezionista di cinture di Riccardo Cardellicchio, Salvate la telefonista Jasmine di Stefano Cecchi, Problemi di cuore di Linda di Martino, Tempo perduto in ricerche di Alberto Eva, Cleptomania di Leonardo Gori, www.sangino&sanleo.it di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, Chi è il padre? di Erminio Serniotti, Due misteri per Nico Malaspina di Giampaolo Simi, Sherlock Holmes e la marmellata della signora Hudson di Enrico Solito, Ma tu, ci credi alle favole? di Mario Spezi e Il mistero della tramvia di Firenze di Umberto Vannucchi. Questi tredici divertissiments giallo-comici si collocano sulla scia di un sottogenere narrativo che vanta nobili frequentatori da Edgar Allan Poe fino a Elmore Leonard e Donald Westlake ai giorni nostri. Gli autori di Delitti per ridere dunque non hanno inventato niente ma per l’occasione si sono mostrati molto fantasiosi e, ovviamente, hanno spesso tratteggiato storie dalle coloriture gustosamente toscane, spesso fiorentine, come per l’appunto l’ultimo racconto del volume, in cui Vannucchi ha immaginato una situazione vagamente fantapolitica in cui il capoluogo toscano risolve finalmente gli annosi problemi del traffico e dello smog, diventando la capitale del nuovo Umanesimo. Tra i delitti narrati nell’antologia d’obbligo segnalare il curioso incrocio di due serial killers usi a frequentare sagre e fiere, un sottile apocrifo holmesiano il cui il mitico investigatore risolve il furto della marmellata dalla cucina della Signora Hudson, le due indagini del detective privato di Viareggio Nico Malaspina, l’ironico ritratto del mondo dalla scuola dalla spiazzante prospettiva di un sito Internet, un sorprendente esempio di televisione-verità a tinte sentimentali ‘trasmesso’ sulle frequenze di un'emittente locale, lo strano caso del killer delle otto colonne (ovvero dei titoli delle prime pagine dei giornali) ed ancora un giornalista killer fermato nella sua missione omicida da una sposa musulmana. Un volume tra giallo, grottesco e commedia noir.

AA.VV., Delitti per ridere, a c. di G. Braschi, Firenze, Carlo Zella Editore, 2001; pp. 141

Voto 7 

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