Il gioco è lo stesso allestito a
fine 2000 con l’antologia Toscana.
Delitti e misteri, la squadra composta più o meno dai medesimi
scrittori, curatore e raccoglitore sempre Graziano Braschi: il taglio
dell’ultima raccolta pubblicata dalla Carlo Zella Editore di Firenze è stavolta decisamente
giallo-comico, non a caso il volume s’intitola Delitti per ridere.
Siffatto titolo ha stimolato il prefatore dell’antologia, ovvero Dario
Cecchini, noto macellaio-poeta di Panzano in Chianti, a chiedersi se si può
ridere di un delitto, ed a rispondersi che, almeno in terra di Toscana, tale
attitudine è naturale: “Io credo che la Toscana abbia come capacità massima la
lingua e che con la lingua si può ferire, forse uccidere, sicuramente irridere
e ancora di più deridere, che è una forma aggiuntiva, superlativa del ridere”.
Ed ecco i titoli dei racconti criminalmente esilaranti dell’antologia
con indicazione dei rispettivi ‘responsabili’: Potenziali serial killers
delle sagre di Graziano Braschi, Il collezionista di cinture di
Riccardo Cardellicchio, Salvate la telefonista Jasmine di Stefano
Cecchi, Problemi di cuore di Linda di Martino, Tempo perduto in
ricerche di Alberto Eva, Cleptomania di Leonardo Gori, www.sangino&sanleo.it
di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, Chi è il padre? di Erminio
Serniotti, Due misteri per Nico Malaspina di Giampaolo
Simi, Sherlock Holmes e la marmellata della signora Hudson di Enrico
Solito, Ma tu, ci credi alle favole? di Mario Spezi e Il mistero
della tramvia di Firenze di Umberto Vannucchi. Questi tredici divertissiments
giallo-comici si collocano sulla scia di un sottogenere narrativo che vanta
nobili frequentatori da Edgar Allan Poe fino a Elmore
Leonard e Donald Westlake ai giorni nostri. Gli autori di Delitti per
ridere dunque non hanno inventato niente ma per l’occasione si sono
mostrati molto fantasiosi e, ovviamente, hanno spesso tratteggiato storie dalle
coloriture gustosamente toscane, spesso fiorentine, come per l’appunto l’ultimo
racconto del volume, in cui Vannucchi ha immaginato una situazione vagamente
fantapolitica in cui il capoluogo
toscano risolve finalmente gli annosi problemi del traffico e dello smog,
diventando la
capitale del nuovo Umanesimo. Tra i delitti narrati nell’antologia
d’obbligo segnalare il curioso incrocio di due serial killers usi a
frequentare sagre e fiere, un sottile apocrifo holmesiano il cui il mitico
investigatore risolve il furto della marmellata dalla cucina della Signora
Hudson, le due indagini del detective privato di Viareggio Nico
Malaspina, l’ironico ritratto del mondo dalla scuola dalla spiazzante
prospettiva di un sito Internet, un sorprendente esempio di televisione-verità
a tinte sentimentali ‘trasmesso’ sulle frequenze di un'emittente locale, lo
strano caso del killer delle otto colonne (ovvero dei titoli delle prime
pagine dei giornali) ed ancora un giornalista killer fermato nella sua
missione omicida da una sposa musulmana. Un volume tra
giallo, grottesco e commedia noir.AA.VV., Delitti per ridere,
a c. di G. Braschi, Firenze, Carlo Zella Editore, 2001; pp. 141
Voto
7
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