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  29/03/2024 - 08:01

 

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Michael Connelly
Il ragno
Casale Monferrato, Edizioni Piemme, 1999; pp. 413
Il suo nome è Harry Bosch, professione: detective

 




                     di Paolo Boschi


L'ombra del coyote
Debito di sangue
Il poeta
Il ragno


Le convenzioni narrative del genere poliziesco sono in assoluto tra le più rigide e schematiche di tutte le categorie romanzesche: la trama è strutturata secondo una logica narrativa rigorosamente all'incontrario, partendo dal delitto iniziale, passando per i primi indizi imprecisi, finché il detective protagonista non si imbatte nella pista giusta e risolve il caso. Sono costruiti secondo questo schema tutti i generi collaterali al poliziesco, e non fa eccezione neppure il sottogenere del thriller, termine che indica una storia avvincente, capace di far presa sul lettore, di farlo trasalire, di stupirlo. L'etichetta restrittiva deriva infatti dal sostantivo inglese thrill (equivalente a 'brivido', 'fremito', 'sussulto') e dal verbo to thrill, che significa appunto 'trasalire', 'palpitare', 'rabbrividire', ma anche 'elettrizzare', 'entusiasmare'. Se c'è un genere (o, meglio, un sottogenere) che ha incendiato la fantasia dei lettori a livello mondiale negli ultimi vent'anni è proprio il thriller, nella sua accezione scientifica (le dissezioni della Cornwell), giudiziaria (la legal version di Grisham), psicologico-sociale ( Ellroy) o, sul versante pulp ironico, Leonard).
L'ultimo nome nuovo del settore è indubbiamente Michael Connelly , un ex giornalista di cronaca nera di Los Angeles che, dopo i molteplici successi in patria, si sta rapidamente imponendo anche nel nostro paese. In Italia, dopo Debito di sangue (1998) e Il poeta (1999), è uscito recentemente Il ragno - tutti titoli pubblicati dalle Edizioni Piemme - un serrato thriller ambientato a Los Angeles nel quale Connelly recupera il convincente personaggio del detective Hieronymus Bosch, Harry per gli amici. Sulla testa del protagonista cade il caso di cui nessun poliziotto di Los Angeles e dintorni vorrebbe occuparsi: l'omicidio di Howard Elias, un influente avvocato di colore, trovato morto all'interno di un vagone della funicolare di Bunker Hill. Nessuno vorrebbe indagare perché la vittima era senza dubbio alcuno l'uomo più odiato in assoluto da tutti i reparti della Polizia metropolitana, da lui più volte accusata di razzismo e brutalità nel corso dei suoi processi.
In pratica, tutti i sospetti del caso convergono verso le forze dell'ordine, e Bosch non ha vita facile con i colleghi: anzi, nel corso delle indagini, subisce prima minacce e in seguito veri e propri attentati. Un caso difficile anche perché la vita personale del detective va a rotoli, il suo matrimonio è appeso ad un filo sottile, e sta perfino smettendo di fumare. Bosch si accorge subito che l'omicidio nasconde risvolti inquietanti, ed inizia ben presto a seguire una pista parallela che lo porta nei recessi più sordidi di Internet. Ad imprimere un andamento pressante alle indagini c'è poi il fattore tempo, fondamentale in una città come Los Angeles, ancora scossa dalla memoria delle sommosse urbane seguite al pestaggio selvaggio di Rodney King. Bosch è costretto ad indagare con la spada di Damocle del fuoco sociale incombente sulla sua testa: l'atmosfera urbana va surriscaldosi di ora in ora indipendentemente dalla volontà del detective, in una pericolosa partita di controinformazione condotta sottobanco dai vertici corrotti della Polizia con i mass media.
Un romanzo semplicemente notevole, di grande presa e con un ritmo stringente: una particolarità dello stile narrativo di Connelly è presentare conclusioni ad effetto che costringono continuamente il lettore a rileggere la storia dall'ultima ottica presentata come risolutiva dal detective.
Ma non si fa in tempo a riprendersi dalla recente rivelazione che subito emergono nuovi elementi a spingere la trama in direzioni completamente diverse. Connelly riesce ad orchestrare il suo thriller ad articolazioni multiple senza offrire un attimo di respiro al lettore, grazie ad una narrazione avvincente e ricca di suspense, e con colpi a sorpresa in serie, sempre piazzati al momento giusto: le pagine volano, letteralmente, via una dopo l'altra all'affannosa ricerca dell'ultima verità, della soluzione definitiva al caso.

Michael Connelly, Il ragno, Casale Monferrato, Edizioni Piemme, 1999; pp. 413

Voto 7½ 

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