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  26/04/2024 - 16:47

 

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The Beatles Anthology
La Bibbia del quartetto di Liverpool
Milano, Rizzoli, 2000
La monumentale Beatles Anthology racconta una volta per tutte la storia dei Fab Four direttamente dalle voci dei tre 'scarafaggi' superstiti

 




                     di Paolo Boschi


1
Yellow Submarine Songtrack
The Beatles Anthology
Beatles conro Rolling Stones
Paul McCartney. Many years from now
Flaming Pie
Run Devil Run
Driving Rain


E' uscito un volume da cui nessun vero ammiratore dei Beatles può prescindere: si tratta della monumentale Beatles Anthology, una sorta di enciclopedia del mitico quartetto di Liverpool, una vera Bibbia del settore, supervisionata dall'attenta regia di Paul McCartney, che ha coinvolto nel progetto anche George Harrison e Ringo Starr, oltre a Yoko Ono, la vedova di John Lennon, ucciso nel 1980 dal gesto sconsiderato di un fan impazzito nel marciapiede del Dakota Building a New York, ultima dimora dell'ex Beatle. Questo volume dovrebbe mettere (solo negli intenti, naturalmente) la parola fine ai tanti dubbi sollevati ad arte dalle centinaia di biografie dedicate ai Fab Four dal 1970 (anno del loro scioglimento) fino ad oggi: probabilmente del gruppo si continuerà comunque a scrivere, ma almeno questo zibaldone di ricordi ed immagini sarà sempre lì a ricordare a tutti la versione ufficiale dei superstiti della rock band più famosa del ventesimo secolo. Tanti vedranno nella Beatles Anthology l'ennesimo atto agiografico pilotato ad arte dal talento registico di McCartney per iscrivere il mito beatlesiano a pieni titoli nella storia. Quel che è certo è che chi ama gli anni Sessanta ed il sound dei Beatles, ideale colonna sonora del periodo, in questa serie interminabile di riflessioni, ricordi, sorprese, fotografie, chicche e memorabilia varie, troverà esattamente quello che cercava, ciò a cui nessuno forse riuscirà mai a dare una spiegazione plausibile: la genesi di un mito che ha contagiato tutto il mondo in soli otto anni, dal 1962 al 1970, e che ad oltre trent'anni dal suo epilogo non cessa di far sentire la sua influenza.

Basta pensare soltanto ai nomi dei componenti, da sempre noti a tutti universalmente, il che non può dirsi di nessun altro gruppo non solo del Novecento ma dell'ultimo decennio, conosciuto in tal senso semmai soltanto da determinate fasce di pubblico. A far esplodere la Beatlemania fu l'unione alchemica di Paul McCartney (basso e voce solista) e John Lennon (chitarra e voce solista) in cabina di composizione, unita al virtuosismo di George Harrison (chitarra) ed alla simpatica normalità di Ringo Starr (batteria): dal 1970 in poi fu palese, dalle rispettive carriere individuali, che i quattro baronetti come solisti non erano all'altezza della continuità artistica dimostrata come gruppo. I Beatles infatti nel periodo centrale della loro storia furono straordinariamente prolifici, capaci di pubblicare 45 giri a getto continuo (è loro il doppio A-Side Penny Lane/Strawberry field forever, il più famoso in ambito pop) ed album in costante crescita (ben 13, tra i quali il cosiddetto White Album del 1968, doppio), con i picchi creativi dello sperimentale Revolver (1966), del leggendario Sgt. Pepper and Lonely Hearts Club Band (1967) e del malinconico epilogo di Abbey Road (1969). I quattro di Liverpool furono prolifici ed anche versatili, dato che nello stesso periodo trovarono il tempo per girare due stralunati film di Richard Lester (nel 1964 e nel 1965), produrre lo psichedelico cartoon Yellow Submarine (del 1969, con relativa colonna sonora) ed il primo esperimento di videoclip televisivo (Magical Mistery Tour, del 1967): ed anche per suonare dal vivo, non a caso furono il primo gruppo ad esibirsi negli stadi (epocale il concerto allo Shea Stadium) ed a ritirarsi dalle scene (nel 1966) per dedicarsi esclusivamente al lavoro in studio. Nella Beatles Anthology ritroviamo tutto questo raccontato con dovizia di particolari e molte curiosità inedite dalla voce stessa dei tre protagonisti superstiti e dei loro più stretti collaboratori (dal produttore George Martin al portavoce Mal Evans fino al manager Neil Aspinall), mentre la 'voce' di John Lennon è stata ricostruita con lunghe ricerche da fonti da tutto il pianeta. Si comincia con i quattro scarafaggi che si presentano e raccontano la loro infanzia poi, anno dopo anno, il mito passa in rassegna se stesso in un'entusiasmante cavalcata di oltre 360 pagine ed innumerevoli foto raccolte dagli archivi della Emi e da quelli personali dei quattro. C'è tutto, proprio tutto: l'infanzia a Liverpool, la gavetta ad Amburgo, l'apprendistato al Cavern, la scoperta delle droghe, l'incontro con Bob Dylan e quello con Elvis Presley, la realizzazione di Sgt. Pepper, il mitico concerto sui tetti della Apple e, ovviamente, il mistero dello scioglimento, che ha finito per cristallizzare il mito dei Beatles, per sempre.

THE BEATLES, The Beatles Anthology, Milano, Rizzoli, 2000; pp. 368

Voto 9 

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