Venezia Cinema 62: Quarto reportage di Scanner
Venezia Cinema 62: Terzo reportage di Scanner
Venezia Cinema 62: Secondo reportage di Scanner
Venezia Cinema 62: Primo reportage di Scanner
Mater Natura di Massimo Andrei
In una manifestazione
ruggente che ha visto primeggiare gli autori, garantendo un concorso di livello
alto come non se ne vedeva da tempo, è riuscito ad aggiudicarsi
il prestigioso Leone D’oro Ang Lee con l’intenso Brokeback Mountain, mettendo in fila tutti gli altri. Si
può dire che il premio è ampiamente meritato, anche se
con più coraggio si poteva premiare altre ottime pellicole come Vers
le sud di Laurent Cantet
o Sympathy for Lady Vengeance di Park Chan-wook.
La Coppa Volpi per
miglior attore è stata assegnata a David Strathairn per Good Night, and Good Luck di Clooney,
battendo Forest Whitaker di
Mary e Pascal Greggory di
Gabrielle. George Clooney,
che alla vigilia era uno dei favoriti finali, esce dal festival a testa alta, e
con un secondo riconoscimento alla migliore sceneggiatura, cosa non da poco per
un divo che ha dimostrato con la sua seconda prova da regista uno sguardo
liberamente controcorrente. L’Italia esce con le ossa rotte dal Lido, con tre
film in gara di basso valore mostrando un quadro generale delle proposte dei
giovani autori e non, al di sotto della soglia della
sufficienza; solo Giovanna
Mezzogiorno lascia le sue lacrime di speranza per il futuro del nostro
cinema, con una Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile che la
lancia nel firmamento delle promesse mantenute. Mentre il Leone d’argento al grande autore
francese Philippe Garrel,
significa premiare un percorso di coerente forza espressiva, come anche il
Premio speciale della giuria a Mary di Abel Ferrara,
che ritorna al cinema con un opera ossessiva piena di interrogativi sull’oggi,
giustamente segnalata dalla giuria come compendio di una carriera unica per
questo regista americano maledetto. Alla fine, possiamo dire
che è stata una premiazione equa nelle sue assegnazione, che ha saputo guardare
al cinema vero, quello che rischia e mette in gioco se stesso nel suo compiersi
in immagini. La serata della premiazione si è svolta senza cadute di stile
nella sala grande del Palazzo del Cinema, con madrina l’attrice e modella
spagnola Ines Sastre,
che un po’ svogliatamente ha condotto la premiazione, con soventi piccoli
errori, in una cornice sobria ed snella come fanno i
nostri vicini d’oltralpe a Cannes. Tirando le somme, Venezia 62 è stata una
mostra che consolidato il concorso, e ha messo in luce la carenza
di nuovi talenti, confermando il documentario come un genere in divenire nelle
sue molteplici forme, unico elemento di interesse nella sezione Orizzonti,
mentre Fuori Concorso e La
Settimana della critica ci hanno regalato poche sorprese.
Discorso a parte per le Giornate degli
autori che nella selezione, si è contraddistinto 13 (Tzameti)
di Gela Babluani, vincitore del Premio Venezia Opera
Prima “Luigi De Laurentiis”, confermando il successo
di questa sua seconda edizione. Evento straordinario la
retrospettiva dedicata alla Storia segreta del cinema asiatico, con opere
cinesi e giapponesi di grande impatto, conquistando l’entusiasmo dei
giovani cinefili. Il direttore
Marco Muller, come sempre ha fatto un buon lavoro nel
raccogliere in film in una stagione che ha visto Cannes accaparrarsi il meglio
sulla piazza, e con una concorrenza di Festival come Toronto e San Sebastian nello stesso periodo. Come ha auspicato il
direttore, ora al lido serve un nuovo slancio d’immagine, investendo nella
costruzione del nuovo palazzo del cinema, che garantirebbe nuove
sale e finalmente la creazione del mercato, mettendosi alla pari con Berlino e
Cannes. Dall’altra parte il festival che si terrà a Roma nell’ottobre 2006 non
farà concorrenza a Venezia, visto la sua impronta di festa aperta a convegni e
retrospettive e che ha dalla sua fondi di soli privati,
lasciando libere le sovvenzioni governativi che speriamo vadano nella direzioni
di rinvigorire le strutture del lido, ovviamente serve anche l’intervento di
enti privati e regionali, e qualcosa sembra muoversi all’orizzonte, sperando
non si tramuti nel solito fuoco di paglia. Il festival di Venezia ha un prestigio culturale importante in ambito internazionali,
riportato in alto dalla competenza di Muller,
bisognoso di trovare un progetto serio supportato dalla volontà di mettere la
cultura cinematografica al centro dell’interesse nazionale, con un ritorno di
benefici economici e d’immagine assicurati. Attendiamo novità alla prossima
mostra.
I Magnifici 7
Gli impedibili di Scanner
Sympathy
for Lady Vengeance di Park Chan-wook
( concorso )
Vers le sud
di Laurent Cantet (
concorso )
Takeshis’ di Kitano
Takeshi ( concorso )
Brokeback Mountain di Ang Lee ( concorso )
Yokai daisenso
di Miike Takashi ( fuori
concorso )
Everlasting Regret
di Stanley Kwan ( concorso )
The Descent ( fuori concorso )
Premi
Leone d'Oro per il miglior film
Brokeback Mountain di Ang Lee
Leone d’Argento per la migliore regia
Les Amants réguliers di Philippe Garrel
Premio Speciale della Giuria
Mary di Abel
Ferrara
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
David Strathairn per Good Night, and Good Luck di George Clooney
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
Giovanna Mezzogiorno per La bestia nel cuore di Cristina Comencini
Osella per il migliore contributo tecnico <
William Lubtchansky per la
fotografia del film Les Amants
réguliers di Philippe Garrel
<
Osella per la migliore sceneggiatura
George Clooney e Grant Heslov per Good Night, and Good Luck di George Clooney
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente
Ménothy Cesar
in Vers le sud di Laurent Cantet
Leone Speciale per il complesso dell’opera
Isabelle Huppert
Orizzonti
Premio Orizzonti
East of Paradise
di Lech Kowalski
Premio Orizzonti Doc
Pervyena lune
(The First On The Moon) di Aleksey Fedortchenko
Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”
Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De
Laurentiis”
13 (Tzameti) di Gela Babluani
Corto
Cortissimo
Leone Citroën - Corto Cortissimo
per il miglior cortometraggio
Xiaozhan (Small Station) di Lin Chien-ping
una Menzione Speciale
Layla Afel
di Leon Prudovsky
Premio UIP per il miglior cortometraggio europeo
Butterflies di Max Jacoby
Voto
8