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  19/04/2024 - 20:57

 

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Spy Game
Regia di Tony Scott
Cast: Robert Redford, Brad Pitt, Catherine McCormack; azione/thriller; Usa/Gran Bretagna; 2001; C.
Un'ottima spy story diretta da Tony Scott con la coppia d'assi Redford-Pitt

 




                     di Paolo Boschi


Nemico pubblico
Spy game
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Anche se la caduta del Muro di Berlino e la conseguente riorganizzazione mondiale intorno ad un’unica superpotenza ha tolto linfa vitale a libri e film di spionaggio, il genere continua a non tramontare e ad esercitare il suo fascino discreto su sceneggiatori e scrittori: in fondo, come avviene anche in Spy Game, basta avere l’accortezza di retrogradare l’azione ai periodi giusti, ed in un certo senso la particolare struttura del film di Tony Scott ci permette di rivivere un buon numero di situazioni calde dei bei tempi andati. Spy Game prende avvio nel 1991, nell’ultimo giorno prima della pensione dell’agente CIA Nathan Muir: in realtà le successive ventiquattro ore lo vedranno impegnato come non mai per salvare la vita del suo vecchio ‘studente’ Tom Bishop, arrestato in Cina per spionaggio durante un’azione non autorizzata dall’agenzia. In una serratissima corsa contro il tempo – che Tony Scott ha efficacemente scandito con inserti di timer che ci ricordano l’urgenza della situazione – Muir deve subire l’interrogatorio dei vertici della CIA, ragguagliarli sulle operazioni svolte in passato insieme a Bishop e nel frattempo, basandosi sui pochi dati a sua disposizione, trovare un modo per tirarlo fuori da una situazione che pare senza ritorno: a giorni andrà infatti in scena un importante meeting finanziario tra le delegazioni degli Usa e della Cina, ed un incidente diplomatico di tale portata manderebbe tutto a monte, per cui sarebbe molto più semplice lasciar giustiziare Bishop rinnegandone l’appartenenza alla CIA. Mentre il tempo passa inesorabilmente, Muir ragguaglia i suoi capi sul reclutamento di Bishop come cecchino in Vietnam, quindi sul suo addestramento e le prime missioni a Berlino Ovest a fine anni Settanta, quindi su un’operazione particolarmente complessa svolta a Beirut alla metà degli anni Ottanta: nell’occasione Bishop s’innamorò di una bella attivista di un’organizzazione umanitaria poi finita rinchiusa nella prigione cinese da cui il giovane agente tentava di farla evadere. A contrappuntare i tre diversi periodi spionistici Tony Scott – fratello del più accreditato Ridley, già regista di Top Gun ma qui decisamente oltre i buoni livelli raggiunti in Nemico pubblico – ha opportunamente utilizzato tre diversi stili di regia: il Vietnam è rievocato con una fotografia gialla e sgranata, stile documentario d’epoca, mentre i toni di Berlino Ovest piegano verso un blu freddo ed indistinto, ed infine Beirut, ripresa con colori caldi secondo la premiata scuola CNN. Davvero ottimi i dialoghi, talvolta giustamente impenetrabili ed avvolti nel mistero, quasi a riprodurre il gioco di scacchi che le spie sono solite attuare anche a livello verbale. Alla serrata regia ed al perfetto meccanismo ad orologeria della sceneggiatura fanno eco anche gli attori: non delude Brad Pitt né, come prevedibile, il vecchio ma sempre valido Robert Redford, che sembra offrirci una versione matura del suo personaggio ne I tre giorni del Condor. Da segnalare in particolare le sequenze che raccontano l’apprendistato spionistico del giovane Bishop, nome peraltro sibillino perché trattavasi del protagonista interpretato da Redford ne I signori della truffa. Questione di dettagli, ovvero il punto di forza di Spy Game, un film di spionaggio dove, più che l’azione, conta l’efficacia della strategia elaborata per vincere la partita...

Spy Game - The Spy Game, regia di Tony Scott, con Robert Redford, Brad Pitt, Catherine McCormack; azione/thriller; Usa/Gran Bretagna; 2001; C.; 2h e 8’

Voto 7½ 

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