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La balia
Il film di Marco Bellocchio,
coautore della sceneggiatura, è il riadattamento, con notevoli libertà narrative,
di una novella del 1903 di Luigi Pirandello. La storia al centro de La balia
è ambientata nella Roma di inizio Novecento, e focalizzata in particolare
sulla vita del professor Ennio Mori, uno psichiatra, e della moglie Vittoria.
La vita della coppia procede senza sussulti, agiata, tranquilla, almeno finché
non nasce il sospirato erede. Il bambino infatti non si attacca al seno della
madre, che in seguito al rifiuto dell'allattamento inizia gradualmente a
separarsi dal figlio. Per risolvere il problema il marito ricorre ad una balia:
Annetta, una ragazza madre, analfabeta, con un passato difficile alle spalle,
che aveva già intravisto casulmente dal finestrino del treno, diretta in
carcere con un gruppo di sovversivi. La scelta si rivela azzeccata: Annetta
dimostra di sapersi prender cura del bambino di Mori con impegno e dedizione,
ed il professore la ripaga insegnandole i rudimenti dell'alfabeto. Ma
l'intimità stabilitasi tra balia e neonato fa accrescere i tormenti della vera
madre. La balia è un film girato in modo impeccabile, con una notevole
fotografia ed ottimi attori (soprattutto un bravissimo Bentivoglio). A prima
vista potrebbe lasciare qualche dubbio la storia in sé, che manca un po'
d'incisività ma in cui Bellocchio
è riuscito a condensare le tematiche a lui care (psichiatria, rivalsa sociale,
maternità) in un complesso mosaico il cui motivo centrale è l’incapacità di
amare e di comunicare. Da vedere.
La balia, regia di Marco Bellocchio, con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Maya Sansa, Jacqueline Lustig, Michele Placido; drammatico; Italia; 1999; C.; dur. 1h e 40'
Voto
7½